Dopo mesi in netto calo, le immatricolazioni del gruppo Fiat in Italia tornano a vedere il segno più a marzo, con una crescita del 5,33% rispetto ad un anno fa, a quota 37.957 unità, con una quota di mercato che si porta al 28,75% dal 25,96% dello stesso mese dello scorso anno. Questi numeri, avverte il Centro Studi Promotor, sono favorti dal fatto che, lo scorso marzo, c’era stato lo sciopero delle bisarche, che aveva indebolito moltissimo il mercato dell’auto italiano, colpendo soprattutto Fiat che, comunque, non toccava quota 38mila nuove immatricolazioni dal giugno del 2012.
A crescere, all’interno del Gruppo, è soprattutto il marchio Fiat che ha immatricolato a marzo oltre 28 mila vetture, il 13,8% in più rispetto all’anno scorso, e ha aumentato la quota di 3,5 punti percentuali, attestandosi al 21,5%.
Ma a godere dell'”effetto bisarca” è l’intero mercato dell’auto italiano che, dopo 15 mesi di cali in doppia cifra, fa segnare una flessione “solo” del 4,9%, a quota 132.020 unità contro le 138.816 dell’anno precedente. In calo del 12%, invece, le immatricolazioni nel primo trimestre del 2013, a 354.931 unità.
Rimangono fosche, in ogni caso, le prospettive per il proseguio del 2013, soprattutto alla luce della perdurante instabilità politica. Se l’attuale trend dovesse continuare, sottolinea il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi, “si realizzerebbe un mercato attorno a 1.300.000 vetture, ovvero il 35% in meno dei 2 milioni di pezzi considerati come il livello minimo per la sopravvivenza della filiera automotive italiana”.