Nonostante il periodo nero per il mercato dell’auto, la nuova tornata d’incentivi pubblici partita il primo agosto sembra funzionare. Questa l’opinione dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere attive in italia. “I risultati dei primi 3 giorni, con quasi 12 milioni di euro già richiesti, dimostrano che il mercato ne aveva assoluta necessità e che stiamo andando nella giusta direzione – sottolinea il Presidente, Michele Crisci – Queste risorse sono un importante riconoscimento della necessità di svecchiare un parco circolante molto anziano, senza discriminare le più moderne vetture a benzina e diesel Euro 6 che possono dare un contributo rilevante sul contenimento delle emissioni e in termini di sicurezza stradale. La strada intrapresa dal Governo è quella giusta negli obiettivi di breve termine, ora occorre rifinanziare subito il fondo con le attuali caratteristiche”.
Secondo Crisci, “se non si dovessero trovare nuovi fondi per rilanciare il settore, il recupero degli acquisti di autovetture annullati durante il lockdown sarebbe pesantemente frenato dalla riduzione del potere di acquisto delle famiglie e dalle difficoltà operative delle imprese”. Nel dettaglio, con il Pil in perdita a doppia cifra, l’Unrae ritiene che “il mercato auto nel 2020 non riuscirebbe a superare 1,2 milioni di immatricolazioni, perdendo il 37% delle auto rispetto al 2019. Un livello che ci riporterebbe ai valori di più di 40 anni fa (era il 1978)”.
Tuttavia, secondo le stime dell’Associazione, nel 2021 dovrebbe arrivare un rimbalzo, “con un recupero di 300mila autovetture – continua Crisci – e un incremento delle vendite del 25%, a 1,5 milioni di unità”. Con “risorse adeguate, invece, si aggiungerebbero nel solo anno in corso circa 200mila unità. La Legge di Bilancio poi dovrà pensare seriamente al 2021”, conclude il presidente dell’Unrae.
Da un’analisi dell’associazione emerge che in Italia a fine 2019 circolavano poco più di 38 milioni di automobili, di cui circa il 60% aveva oltre 10 anni di vita. Non solo: l’età media delle vetture si attesta intorno agli 11,5 anni, numero che sale a 13,6 per i veicoli industriali e a 12 per gli autobus. Sempre il 60% delle auto in funzione nel nostro Paese appartiene alle classi da Euro 0 a Euro 4: in particolare, il 3,8% è Euro 0, il 5,2% Euro 1, l’8,4% Euro 2, il 12,7% Euro 3, il 27,6% Euro 4, il 18,5% Euro 5 e il 23,9% Euro 6.