Mi chiamo Alonso, risolvo problemi. Potrebbe presentarsi in questo modo, Fernando Alonso, pilota sempre più numero 1 di una Ferrari che ormai lo venera senza nemmeno più nasconderlo. E a ragione…
Due anni fa, con una monoposto chiaramente inferiore alla concorrenza Red Bull, riuscì di puro genio a giocarsi il titolo iridato fino all’ultima gara. (Anche a perderlo, va ricordato. Colpa di un attimo di confusione mentale al muretto del Cavallino. Ma anche lui, il pilota, durante l’anno ne aveva combinata qualcuna: e tutto finì a tarallucci e vino). L’anno scorso, inferiorità ancora più pronunciata e Mondiale finito in netto anticipo. Male, va ricordato. E quest’anno, nuova monoposto presentata una settimana fa a Maranello sotto la neve, impossibilitata a effettuare il primo collaudo sul circuito di casa, e debutto martedì di questa settimana nei test generali pre-campionato a Jerez de la Frontera. E qui, quel tanto di ottimismo ancora vivo in Ferrari, sembrava sciogliersi al timido sole del sud della Spagna: Massa sempre lontano dai primi; pieno di belle parole (…grande potenziale; non sono i tempi che contano…). Ma la F2012, vista in curva, sembrava in difficoltà.
E poi, ecco Alonso. Un minimo di apprendistato non senza problemi tecnici causa di lunghe soste ai box, e poi via, in pista. A provarci. A inseguire quello che è l’unico traguardo di una monoposto all’inizio della sua vita: andare forte. Perché per migliorare l’affidabilità, da qui a inizio campionato, tempo, test, lavoro in fabbrica, ce n’è in abbondanza. Ma le F.1 che un giorno saranno vincenti, ai primi passi devono almeno andare forte. È la legge delle corse. Rompendosi, magari. Ma se manca la velocità…
Sono Alonso: risolvo problemi. Quelli della Ferrari F2012, lo spagnolo li ha risolti venerdì mattina presto. Asfalto ancora freddino (circa 6 gradi), aria non di tanto sopra lo zero, pneumatici Pirelli a mescola morbida (fianco giallo) che Massa non era riuscito a utilizzare nei giorni precedenti, ed ecco il tempone: 1’18”877! Nessuno, in quella che era la quarta e ultima giornata di test, l’ha battuto. Soltanto il francese Grosjean, con la sorprendente Lotus che era valsa al rientrante Raikkonen il primato del primo giorno, giovedì ha fatto meglio di lui.
Gi altri? Abbastanza lontani. Ha colpito il ritmo della McLaren di Hamilton; ma è finito staccato dietro ad Alonso di circa 8 decimi, e le sue gomme a mescola media valevano un ritardo sul giro di circa 6 decimi, quindi minore di quello effettivamente accumulato. La RedBull nuova, invece, va benissimo. I suoi tempi dicono poco: ma il ritmo in pista di Webber prima e di Vettel poi, la facilità di progresso cronometrico all’affinarsi della messa a punto, dicono che senza dubbio anche quest’anno chi punta al titolo dovrà fare i conti con le monoposto-lattina di energy drink.
Valutazioni finali: sorpresa Lotus a parte (il team ha mezzi modesti: difficilmente potrà assicurare lo sviluppo tecnico in corso di campionato possibile per un top-team), RedBull e McLaren sono senza dubbio in grande forma. Nulla si può dire della Mercedes, autrice sia con Michael Schumacher sia con Nico Rosberg di ottimi tempi, ma con la monoposto dello scorso anno, quindi ancora libera dalle penalizzazione regolamentari 2012 che proibiscono gli scarichi soffiati e altre diavolerie del passato. Brillantissima la Toro Rosso: monoposto faentina-anglo-austriaca presentata in pista subito prima dei test e immediatamente veloce, fino al secondo tempo del venerdì grazia al deb Vergne. Ma queste sono valutazioni a un livello diverso, lontano dalla cima del podio.
E la Ferrari… La Ferrari se l’è cavata per il rotto della cuffia. C’è voluto Alonso, magari anche ispirato dalle tribune di Jerez, cariche di suoi connazionali plaudenti a lui prima che alla F.1. Ma veloce, concentrato, costante, capace di concludere – venerdì pomeriggio – con una serie di partenza da fermo, a coronamento di lunghe riunioni tecniche all’oscuro dei box. Ma i tempi, e in confortante continuità, sono arrivati. Per ora, basta così. Prossima puntata: altri test, a Barcellona, fra pochi giorni. Ne seguiranno altre due serie, sempre in Spagna, prima del debutto del Mondiale, il 18 marzo a Melbourne.
I tempi della 4° giornata a Jerez: 1. Alonso (Ferrari) 1’18”877; 2. Vergne (Toro Rosso) 1’19”597; 3. Vettel (RedBull) 1’19”606; 4. Hamilton (McLaren) 1’19”640; 5. Grosjean (Lotus) 1’19”729; 6. Kobayashi (Sauber) 1’19”834; . . .