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Auto, energia e banche affossano Piazza Affari, la peggior Borsa d’Europa

PETROLIO E FED SPAVENTANO I MERCATI. CADE FCA, CROLLA TELECOM RISPARMIO

Mercati azionari pesanti nel pomeriggio sotto la pressione della nuova discesa del greggio: il prezzo del barile Wti è sceso sotto 35 dollari per la prima volta dal febbraio del 2009, dopo che venerdì il Brent era finito sotto i 38 dollari per la prima volta dal 2008. Crescono intanto le tensioni in vista del board della Federal Reserve che prenderà il via domani pomeriggio. Il dollaro sale a quota 1,104.

Non ha prodotto effetti l’intervento di Mario Draghi, a Bologna per l’anniversario di Prometeia: “Se dovessimo intensificare l’utilizzo dei nostri strumenti per raggiungere il nostro obbiettivo di stabilità dei prezzi, lo faremo” ha detto il banchiere centrale. Nel pomeriggio il rendimento del decennale italiano è salito all’1,62%, lo spread Btp Bund è a 106 bp.

L’indice di Piazza Affari perde il 2,42%, ai minimi da agosto. Parigi azzera i guadagni post elettorali della mattinata e scende dell’1,5%, Francoforte -1,8%. In Europa tutti gli indici settoriali sono negativi, le perdite più forti riguardano i settori Materie Prime (-2,9%), Petroliferi (-2%) e Automotive (-1,8%). A Piazza Affari Eni perde il 2,5%, Tenaris -1,8%, Saipem scende del 2%. Pesante caduta anche di Enel -2,5%

Ancor più fragorosa la discesa di Fiat Chrysler: -5% dopo la notizia della richiesta di cassa integrazione allo stabilimento Maserati di Grugliasco, con la previsione di un dimezzamento della produzione nei primi mesi del 2016. Intanto, nel giorno dell’accoglimento della richiesta di quotazione della Ferrari a Piazza Affari dal prossimo 4 gennaio, Sergio Marchionne ha rivelato, in un incontro con i giornalisti della F1, che l’Alfa Romeo potrebbe tornare a correre in Formula Uno. “Ci stiamo pensando, credo entro un paio d’anni. E’ incredibile come resti nel cuore della gente il marchio Alfa Romeo. Proprio per questo stiamo pensando a un suo ritorno”. In qualità di “nostro competitor alle corse, nella Formula 1” ha aggiunto nelle vesti di ad Ferrari.

Crollo record per Pininfarina -69% dopo l’annuncio che la società è stata vendita al gruppo indiano Mahindra & Mahindra, che lancerà un’Opa sul flottante a 1,1 euro per azione: venerdì il titolo aveva chiuso a 4,2 euro.

Andamento contrastato per Telecom Italia alla vigilia di un’assemblea che si annuncia infuocata: crollano i titoli di risparmio -10,6%, di fronte alla prospettiva della bocciatura della conversione, vista la decisione di Vivendi di astenersi sulla delibera. Arretrano, noto una mattinata effervescente, anche le ordinarie -1%, a conferma dell’incertezza della partita. Tra i vari punti interrogativi spicca l’orientamento di Xavier Niel: il finanziere, che ha potenzialmente in mano il 15,1% grazie a posizioni lunghe, potrebbe convertire il 10% prima dell’assemblea.

Ancora in rosso Monte Paschi -4,15% e le Popolari: Banco Popolare -1,17%, Bper -2,11% e Bpm -2,32% nonostante il giudizio positivo di Exane sul comparto. Fa ancor peggio Unicredit -3,11%: Exane ha ridotto il target price a 5,7 euro da 6,1. Tra i titoli a maggiore capitalizzazione si salvano solo Ubi Banca (+0,8%) sulle indiscrezioni di una trattativa in dirittura d’arrivo per la fusione con Bpm e A2A (+1,8%) che entra nella settimana decisiva per l’aggregazione con Linea Group. 

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Categories: Finanza e Mercati