Un viaggio con un auto elettrica in Italia resta un sogno a metà. La rete autostradale non è amica delle elettriche perché nelle stazioni di servizio i punti sono pochi e lenti. L’estate che si sta concludendo lo ha confermato. Il mercato di queste autovetture, molto apprezzate da chi dice basta ai motori tradizionali, ma al tempo stesso vittime degli alti costi, non è in salita nel nostro Paese. Vedremo i dati. Però è chiaro che la mancanza di punti di ricarica è una parte non trascurabile del problema che esplode soprattutto in occasione dei grandi spostamenti. I potenziali acquirenti sono, quindi, doppiamente scoraggiati. Lo studio di InsideEVs “La mappa delle colonnine in autostrada 2023” ci ha aiutato a capire il fenomeno della poca circolazione di auto elettriche in occasione delle vacanze. Siamo esposti davanti al resto d’Europa dove le cose vanno meglio.
La rivista ha esaminato i punti disponibili da 50 a 100 kW, cioè i più rapidi. Con queste potenze in circa mezz’ora l’auto dovrebbe essere ricaricata e pronta a farci riprendere il viaggio. I punti di ricarica su tutta le rete autostradale sono 121, ma “Basilicata, Molise e Sicilia non hanno alcuna colonnina lungo le rispettive arterie autostradali”. In Sardegna non ci sono autostrade e la Regione non è stata osservata. In due Regioni – Calabria e Friuli-Venezia Giulia – si trovano solo colonnine slow, non ad alta potenza. Delle 121 esistenti, non sappiamo se sono tutte funzionanti, solo in 92 la ricarica è veloce e rappresenta un incremento rispetto al 2022. Una tale situazione infrastrutturale non potrà andare per le lunghe. L’altra considerazione che emerge è che il passo italiano verso l’aumento delle auto elettriche nel 2035 è teorico, ancorché contestato per gli impatti sulla produzione automobilistica. Una volta quando si progettavano le autostrade si stabilivano a priori le pompe di benzina da collocare ogni tot km. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienzasi devono investire 713 milioni di euro realizzare oltre 21 mila nuovi punti di ricarica non solo in autostrada.
Nord e Sud separati
Nelle autostrade attualmente ci sono 476 stazioni di servizio e non sembrano destinate ad aumentare. Il punto di svolta, se la strategia è di vedere aumentare sul serio i veicoli verdi, è la rapida installazione di colonnine nelle stazione esistenti. IL PNRR è il contesto nel quale muoversi, ma si rifletta sul fatto che le auto circolate quest’estate hanno emesso molta CO2. Guarda caso Emilia-Romagna e Lombardia, sono le Regioni più dotate, seguite dal Lazio. Ma le zone di vacanza sono state raggiunte da auto a benzina e diesel.
I dati di InsideEVs sono una buona verifica di un capitolo strategico della transizione verde. E comprendiamo le difficoltà di chi ha viaggiato in Italia a bordo di un auto priva di emissioni. Immaginare di attraversare l’Italia da un qualsiasi punto del Nord fino alla Calabria o alla Sicilia vuol dire rinunciare in partenza (manco a dirlo) a qualsiasi ipotesi di spostamento. Si andrà in certi posti pure perché è stata comprata una vettura gestibile. Ecco i dati, allora. Nella città di Napoli c’è una sola stazione dedicata esclusivamente alle auto elettriche e nei luoghi più famosi del turismo del Sud le colonnine sono un miraggio. Le vendite? Le immatricolazioni sono aumentate di circa il 30%. 8500 persone hanno acquistato modelli Tesla, ma la quota di mercato è sotto il 4%. L’Europa ha una media del 15% dato che, purtroppo, conferma le complicazioni di un turista straniero a passare le vacanze in Italia a bordo di un’auto elettrica.