Nonostante la penuria di chips tornano a circolare buone notizie sul mondo a quattro ruote. Stamane l’indice Stoxx 600 Automobile & Parts ha infranto a quota 692,60, il record che resisteva dal 2015. A tirare la volata sono i titoli dei produttori di pneumatici: Continental +1,5%, Michelin +1,3%, Pirelli +0,6%.
Intanto, i dealers americani lanciano segnali d’allarme a fronte di scorte in costante calo a fronte di una domanda in netta accelerazione: per la sola Ford la mancata fornitura di chips ha comportato un taglio di produzione di 400 mila vetture da gennaio. Non è diversa la situazione in Gm, che ha dirottato i chips disponibili sui trucks, i veicoli più redditizi.
Buone nuove arrivano anche dall’Asia. Almeno per Daimler, il gruppo che sta sfruttando meglio la voglia di lusso dei clienti cinesi. Per far fronte alla richiesta di Mercedes, i due impianti di Pechino controllati assieme alla cinese Baic hanno aumentato al limite la capacità produttiva (il 45% in più) con l’obiettivo di lavorare 312 giorni l’anno per superare il primato di 611 mila pezzi prodotti in un anno: la Cina, ormai, è il primo mercato della stella di Stoccarda.
Insomma l’auto, settore ciclico per eccellenza, si prepara a cavalcare la ripresa, nonostante le difficoltà legate alle forniture di chips, in attesa di superare gli scogli posti dalle difficoltà della logistica e dal sistema di produzione just in time ormai troppo pericoloso in una fase di fame per i semiconduttori.
La settimana scorsa si è chiusa con un ottimo +6,%, che amplia la performance da inizio anno a +32%, la migliore insieme a quella delle Banche. L’indice Stoxx globale si ferma a +13%.
Il titolo migliore del comparto Automotive da inizio anno è Porsche, con un balzo del 76%. Seguono il Gruppo Volkswagen +58%, Daimler +44% e Stellantis +43%, che stamane avanza dell’1,6%.
Sotto il profilo dei fondamentali, il consenso raccolto da Bloomberg evidenzia un P/E medio di 26x con un Dividend Yield medio intorno al 3%.
Il settore Automotive europeo apre la settimana con un rialzo dello 0,6% a 659,94 punti e va all’attacco dei massimi storici risalenti al 2015 segnati a 666,74 punti. Il gap da colmare è intorno al punto percentuale.
E’ in atto, infine, una piccola rivincita delle case tradizionali nei confronti di Tesla. La casa di Elon Musk, che ha stamane ha rinviato di almeno sei mesi la presentazione di Model S Plaid +, il modello con un’autonomia di oltre 800 chilometri, segna da tempo il passo in Borsa. E si accorcia il divario con Volkswagen: la casa di Musk valeva sei volte il gruppo di Wolfsburg nonostante solo mezzo milione di vetture vendute contro dieci milioni. Ma il divario in cinque mesi si è ridotto a 1 a 4 (550 miliardi di dollari contro 140 miliardi di euro).