Svolta a destra, anzi all’estrema destra, il nuovo governo dell’Austria. I conservatori riescono infatti a formare un nuovo esecutivo, scendendo a patti con il partito ultranazionalista che in cambio della rinuncia al referendum sull’uscita del Paese dall’Ue, ottiene ben 14 poltrone di cui 3 ministeri a dir poco strategici: vanno al Fpoe l’Interno, gli Esteri e la Difesa.
Le trattative tra le due forze politiche si sono concluse ieri con quello che il cancelliere designato Sebastian Kurz, il più giovane della storia del Paese (ha 31 anni), ha definito “un accordo turchese-blu”. Il nuovo governo, dopo le elezioni del 15 ottobre, è dunque pronto per nascere e ha in realtà più di una sfumatura di nero.
Il nuovo ministro dell’Interno sarà il 49enne Herbert Kickl, attualmente segretario generale del Fpoe, principale stratega e capo della campagna elettorale del movimento di estrema destra. In questo ruolo è stato autore di numerosi slogan xenofobi e islamofobi. Mario Kunasek è invece il nuovo titolare della Difesa. Il ministero degli Esteri, finora nelle mani di Kurz, sarà invece guidato da una donna: Karin Kneissl, 52enne che non milita nel partito di Strache, ma ne condivide la posizione sull’accoglienza dei rifugiati.
Proprio la stretta sui migranti potrebbe essere la prima conseguenza del nuovo governo: l’ultradestra ha infatti parzialmente rinunciato alle proprie posizioni euroscettiche, ma a farne le spese potrebbero essere le politiche sulla sicurezza e l’immigrazione, da oggi completamente in mano al Fpoe.