Gli stipendi battono l’inflazione. A ottobre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è aumentato rispetto a settembre dello 0,2% e dell’1,4% nei confronti di ottobre 2012. A renderlo noto è l’Istat che sottolinea come nei primi dieci mesi dell’anno la retribuzione oraria media sia cresciuta dell’1,5% a livello tendenziale. Nello stesso periodo l’inflazione, sempre secondo i dati Istat, è diminuita dello 0,2% su base mensile e aumentata dello 0,8% su base annua.
Con riferimento ai principali macrosettori, a ottobre le retribuzioni contrattuali orarie sono aumentate su anno dell’1,8% per i dipendenti del settore privato e sono rimaste stabili per quelli della pubblica amministrazione. A fine ottobre i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica hanno riguardato il 50,6% degli occupati dipendenti, corrispondente al 49,0% del monte retributivo osservato.
I settori che a ottobre hanno presentato gli incrementi tendenziali maggiori – ha rileva ancora l’istituto di statistica – sono: alimentari, bevande e tabacco (4,4%); telecomunicazioni (4,0%); agricoltura (3,7%). Si sono registrate variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione.
Alla fine di ottobre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo era del 49,4% nel totale dell’economia e del 34,6% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 30 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 16,4 mesi per quelli del settore privato.