Mittel non è interessata a rilevare eventuali quote inoptate dell’aumento di capitale da oltre 400 milioni di Rcs, di cui è azionista con l’1,28%. Lo ha detto oggi l’amministratore delegato della holding, Arnaldo Borghesi, a margine della presentazione dell’offerta pubblica di sottoscrizione di un prestito obbligazionario. “Non siamo assolutamente interessati all’inoptato. Ci basta la quota che abbiamo. Rcs non rientra tra i settori nei quali abbiamo intenzione di crescere”, ha dichiarato Borghesi.
Mittel sottoscriverà la propria quota e a un lock up di sei mesi, come ha confermato lo stesso Borghesi, “perché lo ha richiesto il consorzio di garanzia, come è nella prassi. E poi noi siamo comunque nel patto si sindacato di Rcs”.
Quanto alla ricapitalizzazione della holding editoriale, Borghesi ha affermato che ” è stata un’operazione assolutamente necessaria e giusta. Noi abbiamo aderito perché è nel nostro interesse, oltre che in quello di Rcs. C’erano delle problematiche che sono state brillantemente risolte attraverso il negoziato con le banche, quindi ci saranno tutte le risorse per gli investimenti e per riportare l’Ebitda di Rcs a crescere”.
Per quanto riguarda il futuro della partecipazione di Mittel in Rcs, Borghesi ha spiegato di avere interesse per “qualunque cosa porterà alla sua migliore valorizzazione. Non c’è nessuna decisione in un senso o nell’altro, ma anche nessuna preclusione”. Nessuna decisione, quindi, in merito al futuro rinnovo del patto di Rcs. “Se sarà più conveniente rimarremo fuori dal nuovo patto di sindacato. Dobbiamo valutarlo quando ci sarà una proposta”.
Borghesi ha poi aggiunto che “la strada intrapresa dal management di Rcs è sicuramente corretta. La valorizzazione di un asset dipende da due aspetti: il lavoro del management, che in questo caso è stato eccellente, e l’interesse degli azionisti. Lo esamineremo avendo in mente la valorizzazione della partecipazione”.