Secondo la ricerca condotta anche quest’anno dal sito specializzato Careercast.com, autorevole punto di riferimento per il mercato del lavoro internazionale, la migliore professione negli Stati Uniti per il 2015 è quella dell’attuario, una figura sempre più ricercata e con grandi prospettive anche in Italia.
Gli attuari sono esperti di statistica, di matematica applicata, di probabilità, di finanza e tecniche attuariali. Il loro mestiere, all’interno delle compagnie di assicurazione come degli enti pensionistici, riguarda molteplici aspetti dal calcolo delle tariffe agli accantonamenti tecnici, e in ogni caso la valutazione dei rischi.
La classifica americana Best Jobs 2015 tiene conto di tutti gli elementi che concorrono a generare soddisfazione per il proprio lavoro: l’ambiente, il livello di stress, la retribuzione, la domanda del mercato, le potenzialità di miglioramento della propria posizione.
“Non ho mai incontrato attuari che non amassero quello che fanno”, ha commentato Tonya B. Manning, Chief Actuary alla Buck Consultant of Xerox di Winston Salem, in North Carolina, rispondendo alla richiesta di un commento sulla posizione numero uno ottenuta dalla professione attuariale nella classifica Careercast 2015. “Lavoro sempre con persone interessanti, ciò che faccio ogni giorno è diverso da quello che ho fatto il giorno prima. E siccome amo risolvere problemi che portano benefici alla società, si tratta davvero di una carriera meravigliosa”.
“La nostra attività professionale – afferma Giampaolo Crenca, Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari – ha anche un valore sociale. Facciamo cose che non sono fini a se stesse, ma che servono alla collettività. Un esempio concreto? Calcoliamo le pensioni, così come i premi delle assicurazioni sulla vita”.
Gli attuari in Italia
Nel mondo gli attuari sono 80 mila, in Europa 22 mila. In Italia oltre 900, un numero destinato inevitabilmente a crescere nei prossimi anni sull’onda dello sviluppo della professione legata in particolare alla gestione dei rischi in ogni tipo di azienda, ai fondi sanitari, all’evoluzione dei mercati assicurativi, previdenziali e finanziari.
Gli attuari lavorano sia come liberi professionisti, sia come dipendenti presso società di assicurazioni, enti del settore previdenziale, università, istituti di vigilanza come l’Ivass (assicurazioni) e la Covip (fondi pensione). “Nelle assicurazioni – tiene a sottolineare Giampaolo Crenca – la presenza degli attuari si allarga sempre di più rispetto ai tradizionali ambiti di attività. Oggi troviamo attuari anche nell’area gestionale, nell’informatica, nella pianificazione e controllo. Il rischio è incertezza, e gli attuari dispongono degli strumenti per valutarla. Per l’attuario il rischio è una sorta di habitat naturale”.
Proprio sull’attività dell’attuario nelle Compagnie di Assicurazione l’Ordine degli Attuari ha organizzato un evento finalizzato ad approfondire i diversi ruoli professionali. L’appuntamento è per martedì 16 giugno 2015 a Roma (sede Swiss Re in via dei Giuochi Istmici 40, a partire dalle 14,30) con replica a Milano venerdì 26 giugno 2015 (sede Allianz in Corso Italia 23, a partire dalle 9,30).
Per gli attuari il tasso di disoccupazione è prossimo allo zero: o meglio, come spiega il Presidente del Consiglio Nazionale degli Attuari Giampaolo Crenca, “i tempi per trovare lavoro sono molto brevi, e questo ormai da anni”. E’ frequente il caso di laureandi contattati per proposte di impiego ancor prima della discussione della tesi.
Che cosa si studia per diventare attuari
Per diventare attuari occorre una laurea magistrale in Finanza, oppure in Scienze Statistiche, oppure ancora in Scienze Statistiche, Attuariali e Finanziarie. Sul sito www.ordineattuari.it si può trovare l’elenco di tutti i corsi di laurea attivi nelle università italiane, così come tutte le indicazioni sull’Esame di Stato per l’iscrizione all’Albo.