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Attrezzature per ristorazione e ospitalità, Rossi (Efcem): “I dazi di Trump? Il nostro Made in Europe molto più avanzato di quello Usa”

FIRSTonline

In un anno sicuramente difficile per l’industria italiana, spiccano i record di un comparto manifatturiero che, assorbito lo stop del biennio del Covid, sta battendo al ritmo di due cifre tutti i lusinghieri dati pre-pandemici. Si tratta di Efcem Italia, l’associazione confindustriale dei produttori delle attrezzature per ristorazione e ospitalità, un settore di punta dell’export italiano di un forte gruppo di aziende che hanno le loro fabbriche in Italia e che esportano tra il 70 e l’80% della produzione. Non che il biennio 2023-2024 non abbia avuto difficoltà perché, come è accaduto anche per le altre filiere industriali europee, Efcem ha dovuto affrontare il problema centrale per l’Unione e cioè regolamenti e norme che potevano compromettere la competitività e anche l’esistenza stessa di molti settori.

Crescita a due cifre

Partiamo innanzitutto dai risultati positivi del 2024. E su questi, sulle attese per il 2025 e soprattutto sui rischi connessi a eventuali dazi americani sul made in Italy del settore abbiamo chiesto un commento e qualche previsione ad Andrea Rossi, presidente dell’associazione. “I dati del 2024 – dichiara con soddisfazione – evidenziano una crescita del fatturato e delle esportazioni con livelli superiori rispettivamente del 20% e del 30% rispetto al periodo pre-pandemico”.

Per il 2025 sembrano moltiplicarsi le incertezze a causa delle tensioni sui mercati mondiali provocate dalla imposizione di tariffe maggioritari: “Nonostante le incertezze legate alla congiuntura internazionale e alle tensioni geopolitiche – risponde Rossi – il sentiment degli operatori resta positivo, con un primo trimestre 2025 orientato alla crescita. Le aziende del settore stanno rispondendo con l’innovazione, ampliando l’offerta di prodotto e rafforzando le attività commerciali”.

Il made in Europe è meglio

Come reagirà il settore se verranno, come sembra, applicati dazi del 25% sul made in Europe?

“Vedremo a breve cosa accadrà. I nostri sono comunque prodotti di nicchia; tutta la produzione europea, a prevalenza proveniente dalle nostre fabbriche, è nettamente meno energivora e tecnologicamente più avanzata di quella americana”.

La crescita del 30% delle vendite sui mercati mondiali è molto forte anche perché, come lei ha affermato, le nostre tecnologie della cottura, della refrigerazione e dei lavaggi, sono particolarmente avanzate. Sta diventando però sempre più complicato affrontare soprattutto per le Pmi i costi delle tante e diverse certificazioni tecniche. Quanto incidono sul totale?

“Tanto, intorno all’1% sulle spese per lo sviluppo delle attività. Ma tendono a crescere anche perché aumenta il numero delle certificazioni obbligatorie come, per esempio, è accaduto per l’India che ha di recente emesso normative vincolanti per il settore industriale allo scopo di proteggersi in vista della valanga di prodotti provenienti dalla Cina, qualora siano colpiti come sembra dai dazi americani”.

Grazie a Efcem, salvo il primato delle macchine per il gelato

A proposito di normative tecniche che ne è stato del Regolamento europeo sugli F-Gas che avrebbe compromesso l’export di un settore che vanta il 50% del mercato mondiale?

“Fortunatamente, l’intervento a Bruxelles della nostra associazione ha scongiurato che il nuovo Regolamento della CE, entrando in vigore proprio nel febbraio di quest’anno, senza i necessari tempi tecnici, mettesse in ginocchio l’intera industria nazionale delle macchine per gelato. Obbligandola cioè, nel sostituire i gas refrigeranti attuali a effetto serra, ad adottare i gas naturali che sono però ad alto rischio di esplosione, vietati ovunque. E questo rendeva impossibile le esportazioni peraltro vietate dal Regolamento. Abbiamo ottenuto per il momento un anno di proroga poiché la CE non aveva nemmeno preso in esame il fatto che, per sostituire le attrezzature e i macchinari per i nuovi gas, i tempi industriali sono lunghi e complessi“.

I numeri della ristorazione made in Italy

Due ricerche indette, una da Efce, Italia e affidata al The European House Ambrosetti e l’altra condotta da Efcem Italia in collaborazione con Sigep World – Italian Exhibition Group e StudiaBo – hanno esplorato le filiere e per la prima volta i parametri finanziari dei settori interessati. Quali risultati?

“Il primo ha analizzato in profondità la rilevanza della filiera estesa della ristorazione che genera oltre 120 miliardi di euro di fatturato e oltre 50 miliardi di valore aggiunto. Il made in Italy, con un valore di oltre 660 miliardi di euro di fatturato e quasi 450 miliardi di esportazioni, include un’ampia gamma di prodotti di eccellenza, tra cui le attrezzature professionali per la ristorazione, fondamentali per la valorizzazione della tradizione gastronomica italiana”.

La seconda ha analizzato i bilanci di 300 aziende europee del settore delle attrezzature professionali per ristorazione e ospitalità del periodo 2019-2023.

“Il comparto italiano ne è uscito molto bene perché, le imprese italiane, rispetto a quelle continentali, si distinguono positivamente per margini e autofinanziamento ottimali, dimostrando una elevata efficienza nell’uso del capitale”.

Il libro verde della sostenibilità

Uno dei pilastri delle strategie del settore è sicuramente la ricerca di una maggior efficienza energetica di impianti decisamente energivori che devono essere sostituiti. Ma che, per quanto riguarda il nostro Paese, sono stati già oggetto di investimenti in innovazioni per una maggior eco sostenibilità ambientale. Cosa rimane da fare, visto che per molte Pmi gli oneri finanziari sono molto alti?

“Per garantire un futuro solido al comparto Efcem Italia ha contribuito alla definizione del Libro Verde per una nuova strategia di politica industriale, promosso dal ministero delle Imprese e del made in Italy. L’associazione ha tre aree strategiche: la sostenibilità, la formazione per scuole alberghiere e tecnici del settore per favorire l’adozione di tecnologie innovative e il continuo dialogo con le istituzioni europee e nazionali per tutelare la nostra competitività”. Un dialogo che probabilmente è mancato come è accaduto in passato, “abbiamo dimostrato di recente il nostro impegno per avere la necessaria deroga al regolamento europeo sui gas fluorurati, i F-Gas”.

In occasione della Giornata del made in Italy, il prossimo 14 aprile, Efcem Italia promuoverà un grande evento insieme all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

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Categories: Economia e Imprese