OGGI SCENDE IN CAMPO LA TASK FORCE DELLA FED. BANCHE E BTP RINGRAZIANO I GIUDICI TEDESCHI
Superato senza danni lo scoglio tedesco, l’attenzione si sposta su Washington: alle 18,30, ora italiana, la Fed annuncerà le sue decisioni in tema di politica monetaria. Gli economisti puntano sull’avvio di un nuovo programma di stimoli basato sull’acquisto di bond governativi e di altro tipo, sulla falsariga dei due precedenti Quantitative Easing: questo sarebbe il terzo dal 2008 (QE3). Finora la Fed ha messo in campo 2.300 miliardi di dollari. Con risultati modesti, secondo i critici. Al contrario, ha replicato Ben Bernanke, abbiamo salvaguardato 3 milioni di posti di lavoro.
I mercati asiatici attendono, con moderato ottimismo, le notizie dagli Usa. A Tokyo l’indice Nikkei sale dello 0,54%, quasi invariato Hong Kong +0,04%. In calo il dollaro (1,2929 sull’euro), l’oro veleggia a quota 1734 dollari l’oncia. Stesso atteggiamento a Wall Street: Dow Jones+ 0,07%, S&P +0,21% e Nasdaq +0,37%.
Grande attesa oggi per l’effetto iPhone 5, dopo la conferenza stampa di presentazione di Apple +1,36%. I primi commenti sull’ultimo prodotto della Mela sono positivi: iPhone 5 è più sottile del 18% e più leggero del 20% ma vanta prestazioni migliori. Il nuovo iPhone 5, presentato oggi da Apple a San Francisco, arriverà in Italia (e altri 21 Paesi, tra cui Spagna, Svizzera e Belgio) il prossimo 28 settembre. Intanto il mercato ha premiato Facebook +5% dopo che Mark Zuckerberg ha annunciato nuove applicazioni sul mobile del social network.
L’Europa ha festeggiato il superamento di un doppio scoglio: la sentenza della Consulta tedesca sull’Esm e le elezioni olandesi, che hanno premiato le forze più europeiste. Piazza Affari ha chiuso con l’indice FtseMib in rialzo dell’1,1%, Madrid ha guadagnato lo 0,7%, Parigi +0,1%, Francoforte +0,4%, Londra è scesa dello 0,1%. L’euro è salito a 1,290 contro il dollaro, da 1,285 della chiusura precedente.
La Germania si conferma con le sue istituzioni un Paese a piena vocazione europeista. La conferma è arrivata dalla netta presa di posizione della Corte costituzionale di Karlsruhe che ha sancito che non c’è nessun impedimento costituzionale alla partecipazione di Berlino al fondo salva-Stati europeo Esm e all’accordo sul fiscal compact. Unico vincolo, il tetto all’impegno tedesco: oltre i 190 miliardi sarà necessaria una nuova approvazione da parte del Parlamento. La notizia, prevista, ha avuto un effetto positivo sui mercati, in particolare sull’euro, sui titoli di Stato italiani, sulle Borse periferiche e sui titoli bancari.
Lo spread Btp/Bund a 10 anni è in calo a 341 punti base (-14), il rendimento del Btp a 10 anni è 5,03%. Lo spread a 2 anni scende a 209 punti base (-10) per un rendimento del Btp a 2 anni del 2,16%. Recuperi anche superiori si registrano per Spagna e Portogallo. A metà giugno i decennali spagnoli erano sotto di 100 punti, in quanto a spread, rispetto ai Btp italiani. Ora la distanza si è dimezzata e si è avvicinata anche l’Irlanda. In sintesi, i mercati già sconta due fattori: l’avvicinarsi delle elezioni italiane (e fine del governo tecnico); i prossimi interventi di Bce ed Esm a favore di Madrid e Dublino.
A metà mattina il Tesoro italiano ha collocato Bot a 3 e 12 mesi per l’intero ammontare offerto di 12 miliardi complessivi, con rendimenti in forte calo. Nel dettaglio, il Bot a 12 mesi (364 giorni) è stato collocato per tutti i 9 miliardi offerti a un rendimento dell’1,692%, contro il 2,767% dell’asta di metà agosto, il livello più basso dopo l’1,405% del marzo scorso. Il dato è anche in miglioramento rispetto all’1,85% registrato sul mercato secondario di ieri sera. Piazzati anche 3 miliardi di Bot a tre mesi con rendimento dello 0,7%. Il secondario indicava un rendimento intorno allo 0,85%.
L’indice Stoxx del settore bancario europeo è salito dell’1,2% trascinato dai rialzi della tedesca Commerzbank +7,2% e della francese Crédit Agricole +5,9%. A Milano Unicredit è salita del 2,4%, Banco Popolare ha guadagnato il 3,8%, Monte Paschi ha chiuso in rialzo del 2,2%. Rialzo più contenuto per Intesa +0,5%, frenata dal doppio declassamento da parte di Exane e Citigroup.
Tornando alla Borsa di Milano, Enel è salita del 2,9% e con quest’ultimo allungo arriva sui livelli di marzo, nell’ultimo mese ha guadagnato il 19,5%. Debole Enel Green Power, in calo dello 0,8%. Fra i titoli industriali, StM ha chiuso in rialzo 4,5%, Finmeccanica +4,9%, Fiat +1,1%. Con il petrolio stabile, Eni ha perso lo 0,3% mentre Saipem è salita del 2,9%.
Generali è salita di un modesto +0,3%, mentre Cattolica Assicurazioni ha guadagnato il 4,5%: secondo indiscrezioni la compagnia veronese sarebbe tra i soggetti interessati a rilevare i rami d’azienda che Milano Assicurazioni deve mettere sul mercato a seguito degli impegni presi con l’Antitrust.
Groupama non scopre le carte sulle sue intenzioni sulla partecipazione del 4,93% in Mediobanca e intanto la svaluta nuovamente. Come emerge dai conti del primo semestre del gruppo assicurativo mutualistico francese, il valore della partecipazione dell’istituto di Piazzetta Cuccia è stato portato a 147 milioni di euro, con un deprezzamento di 39 milioni rispetto ai 186 milioni del bilancio al 31 dicembre 2011.
In calo Lottomatica -2,4% per effetto dei timori su un peggioramento del quadro competitivo negli Stati Uniti. Tra le mid-cap spicca Eurotech, volata in rialzo del 10% dopo aver annunciato una mega commessa negli Stati Uniti da 60 milioni di dollari. Finmeccanica +4,9%: Eads, il colosso aerospaziale europeo che controlla la Airbus, e la Bae Systems, sono in trattative in vista di una possibile fusione delle loro attività. Le indiscrezioni sono state confermate direttamente dalle aziende mediante un comunicato stampa. Francia, Germania e Gran Bretagna avrebbero una golden-share nella società nata dalla fusione e la Eads pagherebbe uno dividendo straordinario di 200 milioni di sterline in caso di fusione. L’accorpamento porterebbe alla nascita di un colosso delle dimensioni dell’americana Boeing.
Crolla in Borsa la Sopaf -17,5%. Unicredit, capofila di un consorzio degli istituti creditori, a quanto si apprende ha presentanto due giorni fa istanza di fallimento presso il tribunale di Milano nei confronti della holding che fa capo alla famiglia Magnoni. Le banche sono esposte per poco più di settanta milioni; il principale creditore è Piazza Cordusio, seguito da Bpm-Banca Akros, Mps e Popolare di Sondrio. Un’altra parte – di importo più ridotto – è rappresentata da due bond, su cui la società ha sospeso i pagamenti delle cedole (e la prima rata di rimborso di un bond).