Un attacco hacker, simile a WannaCry, è attualmente in corso in Russia e Ucraina. Colpite grandi aziende, disservizi negli aeroporti e nelle metropolitane, attaccata anche la centrale di Chernobyl. L’attacco è ancora in corso e media e inquirenti stanno cercando di capirne la reale portata.
In base a quanto riferito dalla Bbc, l’attacco si è andato via via diffondendo e nel mirino ci sarebbero aziende di tutto il mondo. Tra le società attaccate figurano il colosso russo Rosneft, il cui sito risulta attualmente irraggiungibile, Maersk, gruppo danese attivo nei settori del trasporto marittimo, energia e cantieristico navale, l’agenzia pubblicitaria britannica Wpp e la società francese Saint-Gobain. In Norvegia l’attacco avrebbe riguardato i servizi di una non identificata “compagnia internazionale”.
Solo in Russia e in Ucraina, sarebbero circa 80 le compagnie “infettate” da un virus, identificato come Petya che rende inaccessibili i dati dei pc e i sistemi informatici tenendoli in ostaggio, con lo scopo di estorcere denaro alle vittime per sbloccarli. Nella metropolitana di Kiev non si possono effettuare pagamenti elettronici. Nell’aeroporto di Borispil, in Ucraina, si registrano ritardi ai voli. In Russia, oltre a Bashneft e Rosneft, anche Mars e Nivea sono coinvolte.
L’attacco hacker ha riguardato anche la centrale nucleare di Chernobyl. Lo riporta il sito ucraino Kromadske. Secondo l’Agenzia nazionale per la gestione della zona contaminata, i sistemi interni tecnici della centrale “funzionano regolarmente” e invece sono “parzialmente fuori uso” quelli che monitorano “i livelli di radiazione”. Il sito della centrale elettrica è inoltre inaccessibile.
“E’ la più grande intrusione nella storia dell’Ucraina” scrive su Twitter Anton Gerashchenko, assistente del ministro dell’Interno sul Facebook. L’obiettivo è quello di “destabilizzare la situazione economica e la coscienza civile dell’Ucraina”, ha continuato.