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Atm vola, Atac sprofonda sempre più

L’analisi di Mediobanca sulle partecipate pubbliche mette impietosamente il dito sulla piaga:

Atm vola, Atac sprofonda sempre più

Ancora una volta Milano batte Roma per valore delle partecipate pubbliche. Le cause vanno ricercate nell’Atac che zavorra i conti della Capitale. Il rapporto Mediobanca sulle partecipate locali parla chiaro: il valore delle società municipalizzate milanesi arriva a 2,45 miliardi a fronte di un valore di quelle romane che si ferma a 2,08 miliardi. Il confronto tra le due aziende di trasporto locale è impietoso e non c’è quindi da stupirsi se Fitch ha assegnato all’Atm un rating BBB di lungo termine e F2 di breve termine, con outlook stabile. Sempre Fitch ha invece ritirato nel marzo 2017 il giudizio su Roma capitale (nel 2016: BBB con outlook stabile) in quanto, ha precisato l’agenzia americana, “la città di Roma ha smesso di partecipare al processo di rating” e di conseguenza “Fitch non avrà più le informazioni necessarie per mantenere i ratings”. Di pari passo è stato cancellata la copertura da parte degli analisti.

Il confronto con Milano è inquinato dai conti dell’Atac, l’azienda di trasporto locale, che ha chiuso il bilancio con un gigantesco deficit di 765 milioni, nonostante abbia beneficiato di trasferimenti pubblici per circa 3,7 miliardi (fra il 2011 ed il 2015) a fronte dei 18,7 miliardi erogati all’intero TPL. Al contrario l’azienda di trasporti milanese ATM ha chiuso i conti in utile per 38 milioni.

Il confronto fra Atac e ATM è impari anche effettuando un’analisi costi/produttività: se il costo del lavoro in Atac è pari a 44.900 euro ed il valore aggiunto per addetto a 40.000 euro, ATM vanta un confronto più redditizio con 51,700 euro di costo e 58.000 euro di valore aggiunto. Il costo del lavoro per unità di prodotto è infatti pari al 113% in Atac ed all’89% in ATM. Da notare che, mentre Atm ha già pubblicato il bilancio 2016 approvato entro fine marzo 2017, del bilancio Atac non si vede ancora nemmeno l’ombra.

E non basta a salvare la municipalizzata del trasporto romano la considerazione che copre un territorio più ampio (1285 km quadrati contro 1082 km2 di Atm) perché questa dovrebbe essere un’opportunità in più e non soltanto un maggiore costo.

Nel raffonto curato da Mediobanca Roma si “riscatta” con le utilities, in quanto l’ACEA ha generato utili nel quadriennio per 643 milioni di euro, superata solo da HERA, mentre A2A mostra un risultato passivo di 62 milioni. Inoltre, l’azienda di luce e acqua romana si colloca al quinto posto nella classifica italiana come costo del lavoro per unità di prodotto con il 35,8% mentre in A2A è al 52,3%.

In questo quadro, Fitch ha assegnato all’azienda milanese dei trasporti ATM il rating “BBB” di lungo termine ed “F2” di breve termine, con outlook stabile. “Il rating assegnato – afferma l’agenzia – riflette la capacità di generare autofinanziamento da parte di ATM, per finanziare il piano di investimenti da 1 miliardo programmato per il periodo 2017-2021”.

Inoltre, il merito di credito riflette anche la prospettiva di una progressiva riduzione dei trasferimenti pubblici, garantita dai flussi rivenienti dalla gestione, ed il forte legame con l’azionista di riferimento pubblico (Comune di Milano). ATM rientra così fra le poche società di trasporti pubblici che vantano a livello internazionale un rating di investment grade.

Evidentemente assicurare un trasporto pubblico efficiente è possibile, bisogna però quantomeno volerlo.

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