Giornata di sole a Piazza Affari per Atlantia. A fine mattinata, mentre il Ftse Mib galleggia intorno alla parità, le azioni della holding di casa Benetton guadagnano il 2,2%, a 14,705 euro, mettendo a segno il miglior rialzo sul listino principale della Borsa di Milano.
Ad alimentare le tensioni speculative sul titolo è l’ultima mossa del Cda di Atlantia, che lunedì ha comunicato di ritenere ancora “insoddisfacente” l’offerta non vincolante avanzata da Cassa Depositi e Prestiti (in cordata con i fondi stranieri Blackstone e Macquarie) per rilevare la quota di Autostrade per l’Italia nel portafoglio della holding (pari all’88%). Il Consiglio d’amministrazione di Atlantia, in ogni caso, mantiene la porta aperta in attesa di proposte migliori per Aspi da parte della stessa cordata.
Nel dettaglio, la holding ha comunicato che l’offerta non vincolante ricevuta dalla cordata di Cdp è inferiore alle attese e contiene una valutazione per il 100% di Aspi inferiore rispetto al range indicato nelle precedenti lettere del 19 e 27 ottobre. Inoltre, “l’offerta sarà soggetta a potenziali ulteriori aggiustamenti al termine della due diligence, che si completeranno a fine gennaio”.
In ogni caso, il cda di Atlantia ha “confermato al consorzio Cdp la propria disponibilità a valutare un’eventuale offerta vincolante per la partecipazione detenuta in Aspi, purché, come più volte ribadito in occasione delle precedenti offerte, rispondente all’interesse sociale”. È presumibile che la nuova offerta arriverà dopo il 31 gennaio.
Insomma, la trattativa prosegue e la prospettiva di un rialzo dell’offerta è vista con fiducia dal mercato, che per questa ragione premia il titolo in Borsa di Atlantia. D’altra parte, a questo punto, l’esito del negoziato è tutt’altro che scontato.
Nel frattempo, infatti, il Cda di Atlantia ha convocato per il 15 gennaio l’assemblea straordinaria chiamata ad approvare la scissione di Aspi che permetterà l’ingresso di un investitore terzo nella concessionaria con una quota di riferimento. Si tratta di una strada alternativa alla cessione dell’intera quota.