Atlantia sale in Borsa: le azioni segnano +1,7% , con un andamento irregolare, in vista dell’assemblea di lunedì 29 marzo. Gli investitori guardano alla proposta di scissione di Autostrade sulla quale si dovranno pronunciare gli azionisti. Proposta che vede però contrapposti gli azionisti: Edizione è favorevole a non prolungare ulteriormente l’attesa mentre la famiglia Benetton è favorevole a rinviare la scissione di Aspi e trattare ancora con Cdp-fondi. La cordata dovrebbe presentare una nuova offerta sabato (non a caso è stato fissato un Cda di Cdp) e secondo indiscrezioni di stampa si parla ora di 9,5 miliardi contro i 9,1 miliardi dell’ultimo aggiornamento. A fine mattinata la svolta: Fondazione Crt è uscita allo scoperto e come anticipato da diverse indiscrezioni, boccia la proroga del progetto di scissione della quota di Aspi, chiedendo che l’offerta della cordata di Cdp – “adeguatamente migliorata” – sia messa al voto dell’assemblea dei soci di Atlantia. Ecco il comunicato:
“Preso atto dell’assenza, allo stato, di proposte di potenziali investitori per l’acquisto della partecipazione in Autostrade Concessioni e Costruzioni SpA – riveniente ad Atlantia per effetto del Progetto di scissione parziale proporzionale di Atlantia in favore di Autostrade Concessioni e Costruzioni SpA approvato in data 15 gennaio 2021 – e in considerazione dell’offerta vincolante presentata recentemente dal consorzio di investitori che fa capo a Cassa depositi e prestiti per l’acquisto dell’intera partecipazione di Atlantia in Aspi (pari all’88% del capitale di quest’ultima)Fondazione Crt ha già conferito delega al Rappresentante Designato per esprimere, nell’assemblea di Atlantia del prossimo 29 marzo, voto contrario alla proroga del termine per l’avveramento della condizione sospensiva del Progetto di scissione. Fondazione Crt ritiene opportuno che sia coltivata l’unica operazione ad oggi espressa dal mercato, adeguatamente migliorata, e auspica che l’offerta del consorzio di investitori che fa capo a Cassa Depositi e Prestiti venga sottoposta al voto dell’assemblea per la valutazione della stessa da parte di tutti gli Azionisti”.
Si preannuncia dunque un weekend da grandi manovre nella difficile partita sul destino di Aspi. Ma proprio mentre la famiglia Benetton spinge per chiudere la partita – mentre i fondi sono contrari e vorrebbero un rilancio o addirittura una nuova controparte – su Autostrade arriva una nuova tegola: l’Antitrust ha infatti sanzionato con 5 milioni la società per pratica commerciale scorretta riguardo alla mancata riduzione dei pedaggi su alcune tratte autostradali in cui “si registrano – afferma il comunicato dell’Autorità per la concorrenza – critiche e persistenti condizioni di fruibilità del servizio autostradale con lunghe code e tempi di percorrenza elevati, causati dalle gravi carenze da parte della società nella gestione e nella manutenzione delle infrastrutture che hanno richiesto interventi straordinari per la messa in sicurezza”.
Le tratte in questione sono: autostrade A/16 Napoli-Canosa, A/14 Bologna-Taranto, A/26 Genova Voltri-Gravellona Toce e, per le parti di sua competenza, A/7 Milano-Serravalle-Genova, A/10 Genova-Savona-Ventimiglia e A/12 Genova-Rosignano. Su questi percorsi l’Antitrust ha appurato, prosegue la nota, “una consistente riduzione delle corsie di marcia e/o specifiche limitazioni – per lunghi tratti – della velocità massima consentita. Ciò ha comportato un notevole disservizio e un forte disagio ai consumatori in termini di code, di rallentamenti e quindi di tempi di percorrenza molto più elevati, senza prevedere un adeguamento o una riduzione dell’importo richiesto a titolo di pedaggio ai consumatori”. L’Authority contesta inoltre ad Autostrade di non avere informato adeguatamente gli automobilisti sulle eventuali procedure di rimborso. In particolare, per l’autostrada A/14 Bologna-Taranto “le informazioni fornite sono rivelate omissive, inadeguate, intempestive, insufficienti quanto al modo di diffusione e non idonee a compensare i disagi arrecati agli utenti”.