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Atene, fotografia di Jeff Wall come narrazione sociale

Nel corso di una carriera di quasi cinquant’anni, l’artista canadese Jeff Wall ha trasformato la nostra comprensione della fotografia e spinto il mezzo nel centro della pratica artistica. Sin dalla sua prima presentazione di una fotografia come trasparenza in un lightbox nel 1978, Wall ha composto immagini che riflettono e attualizzano le narrazioni sociali e storiche attraverso una sintesi critica di strategie artistiche della cultura popolare, del cinema, della letteratura e della pittura.

La mostra Jeff Wall offre un incontro intimo con questa opera di paradigma. È un’indagine mirata delle fotografie e delle trasparenze dell’artista e include alcuni dei suoi tableaux più famosi. I lavori della fine degli anni ’80 fino agli anni 2000sono organizzati in tre gruppi, che riflettono il coinvolgimento di Wall con diversi generi storici, installati in uno sviluppo drammaturgico nei tre piani delle gallerie.

Una vista verdeggiante sulla strada che cattura Wall’s nativo di Vancouver apre la mostra, esemplificando la rivisitazione dell’artista della bellezza e del sublime del paesaggio naturale, prestando altrettanto attenzione ai significanti delle moderne strade di vita, porti, prigioni e case del tratto. Nella stessa galleria è il pezzo chiave An Eviction (1988/2004), che rappresenta una scena carica di conflitto umano contro una vista sconfinata dei sobborghi di Vancouver. Questo lavoro, che fa parte della Collezione George Economou, segna la prima volta che Wall utilizza strumenti digitali per rielaborare un’immagine fotografica su larga scala-Eviction Struggle (1988), aggiungendo figure ed elementi di altre fotografie scattate durante le riprese, ma non Usato.

Al secondo piano, un insieme di stampe fotografiche esamina il lavoro che Wall ha fatto da quando ha sospeso la sua produzione di trasparenze nel 2007. Tre dei lavori, tra cui i ritratti di due storici e collezionisti di costumi di Vancouver, tematizzano l’abbigliamento e la sua storia. Al contrario, Summer Afternoons (2013) è uno dei pochi trattamenti dell’artista per la figura nuda.

La mostra si conclude con un gruppo di tableaux lightbox della fine degli anni ’90 e dei primi anni 2000. Opere come Insomnia (1994) e After “Invisible Man” di Ralph Ellison, il Prologue (1999-2000) sono alcune delle immagini più iconiche di Wall e traggono ispirazione da una vasta gamma di fonti narrative. Diversi mostrano la modalità archeologica della creazione di immagini resa esplicita in Fieldwork … (2003), la cui raffigurazione di archeologi che scavano resti culturali può essere vista come una metafora del proprio scavo di tradizioni e possibilità rappresentative di Wall.

La mostra è curata dallo storico dell’arte e curatore Philipp Kaiser con Skarlet Smatana, direttore della Collezione George Economou, in stretta collaborazione con l’artista.

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Categories: Arte