Condividi

Atalanta sbanca Napoli e l’Inter mortifica la Roma di Mourinho

L’Atalanta entra di forza nella corsa scudetto e terremota il vertice della classifica dopo aver espugnato Napoli per 3 a 2 – Nettissimo anche il successo dell’Inter a Roma per 3 a 0 mentre il Milan torna in testa battendo per 2 a 0 la Salernitana

Atalanta sbanca Napoli e l’Inter mortifica la Roma di Mourinho

L’Atalanta ribalta il campionato. La vittoria dei bergamaschi a Napoli allarga definitivamente a 4 la lotta scudetto, ma soprattutto ha la forza di un ciclone sulla classifica, del tutto capovolta rispetto alla vigilia. Già, perché ora al comando c’è il Milan, vittorioso sulla Salernitana come da previsioni, al secondo posto l’Inter, capace di espugnare Roma con una grande dimostrazione di forza, al terzo il Napoli, passato in 90’ da capoclasse a inseguitore. Non è finita qui, perché l’Atalanta, pur non scalando posizioni, si porta ufficialmente in lotta scudetto, grazie a una vittoria che la porta a quota 34, 4 in meno del Milan capolista.

Insomma, il 3-2 con cui la Dea ha sbancato il Maradona vale tanto, tantissimo, perché conferma ciò che in fondo avevamo capito da tempo: gli uomini di Gasperini non hanno nulla da invidiare alle altre, tanto da iscriversi ufficialmente al club di chi punta al tricolore. Tanta delusione invece in casa azzurra, dove bisogna fare i conti con una situazione molto complicata: gli infortuni pesano e i risultati, evidentemente, vanno di conseguenza. Grande partita quella di Napoli, sbloccata dopo appena 7’ da Malinovskyi, bravo a trasformare un assist di Zapata in un sinistro vincente. Gli azzurri hanno traballato, poi però hanno trovato la forza di reagire con Zielinski, autore di un destro che ha mandato tutti all’intervallo sul risultato di 1-1 (40’). L’inizio del secondo tempo sembrava poter ribaltare gli scenari, con il Napoli in vantaggio grazie alla rete di Mertens (47’), ma l’Atalanta, si sa, non muore mai e così ecco il colpo di scena, non tanto per il pareggio di Demiral (71’), quando per il sorpasso di Freuler, puntale nello sfruttare l’assist di Ilicic e battere Ospina per la terza volta, oltre che nel candidare ufficialmente l’Atalanta allo scudetto .

“È un tormentone che continuano a dirci, un po’ per convinzione e un po’ per metterci pressione – ha glissato Gasperini -. Per lottare per lo scudetto dobbiamo posizionarci primi in classifica, dovesse succedere potrò dirlo anche io, ma al massimo in questi anni abbiamo toccato il secondo posto. L’obiettivo è arrivare in Champions, è questo il nostro scudetto”.

Sarà, sta di fatto che questa vittoria, oltre all’Atalanta, fa sorridere anche le milanesi, a cominciare dal Milan, balzato così al comando del campionato. I rossoneri, grazie al successo sulla Salernitana e al successo della Dea, si prendono il primo posto in classifica, proprio come nelle più rosee previsioni della vigilia. Vittoria abbastanza scontata quella dei rossoneri, che hanno regolato senza particolari problemi i granata di Colantuono, peraltro facendo riposare Ibrahimovic in vista del Liverpool. I rossoneri, del resto, l’hanno chiusa in appena 18’ grazie ai gol di Kessié (5’) e Saelemaekers (18’), permettendosi così il lusso di gestire il match senza ansie particolari, aiutati anche da un avversario troppo inferiore, sia dal punto di vista tecnico che mentale.

“Sono soddisfatto della prestazione e della vittoria, non era scontata e l’abbiamo meritata – l’analisi di Pioli -. Certo fossimo riuscito a fare qualche gol in più sarebbe stato meglio, ma esco dal campo fiducioso, abbiamo dato continuità alla vittoria col Genoa. Ora penseremo al Liverpool, averli già incontrati ci dà qualche informazione in più, ma da domani iniziamo a prepararla bene. I Reds sono fortissimi in palleggio e verticalizzazioni, bravissimi a ribaltare le azioni, noi però ci giochiamo la nostra occasione che ci siamo conquistati a Madrid e cercheremo di sfruttare al massimo anche l’entusiasmo di San Siro”.

L’altra grande festeggiante di questo sabato è sicuramente l’Inter, che grazie allo 0-3 dell’Olimpico scavalca il Napoli e si porta a un solo punto dal Milan capolista.

Prova di forza impressionante quella dei nerazzurri, capaci di annichilire la Roma con un primo tempo straordinario, sia dal punto di vista tecnico che di intensità. E così, quella che doveva essere una sfida difficile e combattuta, si è chiusa in appena 45’, con l’Inter in vantaggio di 3 gol e i giallorossi a leccarsi le ferite. Simone Inzaghi stravince così lo scontro con Mourinho, costretto invece a fare i conti con l’ennesimo flop di questa stagione: ora la zona Championsdista 9 punti, tanti per pensare di raggiungere l’obiettivo stagionale dichiarato. L’Inter, come detto in precedenza, ha fatto la voce grossa sin da subito, costringendo la Roma a fare i conti con i suoi limiti, acuiti dalle assenze di Abraham e Karsdorp, squalificati dopo le ammonizioni di Bologna.

Per sbloccare gli equilibri però è servito un episodio, inteso come grande giocata individuale: il calcio d’angolo di Calhanoglu, infatti, è finito direttamente in porta beffando Rui Patricio (15’). Lì i nerazzurri si sono definitivamente impadroniti del match, trovando il raddoppio al 24’ con Dzeko e addirittura il terzo gol al 39’ con Dumfries, servito splendidamente da Bastoni. La ripresa s’è così trasformata in una gara diversa, nella quale l’Inter ha cercato soprattutto di gestire le forze in vista di Madrid, anche se ha dovuto fare i conti con l’infortunio di Correa, costretto a uscire per un problema muscolare. “È una vittoria che dà autostima, ho la fortuna di allenare giocatori importanti – ha esultato Inzaghi -. Ho fatto queste partite in emergenza ma nessuno se n’è accorto, anche se va detto che pure la Roma aveva tante assenze. Vediamo come sta Correa, avevo Lautaro che non stava benissimo, è un giocatore importante per noi e non mi andava di perderlo: spero di recuperarlo per Madrid”. Di umore opposto, evidentemente, José Mourinho, alle prese con la seconda sconfitta consecutiva, che lo manda a distanza siderale dalla zona Champions.

“L’Inter è più forte di noi in condizioni normali, ma in condizioni non normali diventa molto più forte – ha sospirato il portoghese -. Tra covid, infortuni e squalificati la nostra situazione era limitata, con un potenziale offensivo nullo era importante fare gol con le tre opportunità che abbiamo avuto e non lo abbiamo fatto. E non puoi prendere gol come il primo e il terzo…”. Ora un paio di giorni da spettatori, dopodiché le milanesi se la vedranno con Liverpool e Real Madrid, seppur con obiettivi diversi, mentre l’Atalanta si giocherà il futuro europeo con il Villarreal e il Napoli farà lo stesso con il Leicester, seppur “solo” per l’Europa League. Una tre giorni di fuoco, prima di rituffarsi in una lotta scudetto più incerta che mai.  

Commenta