Il crac era nell’aria. Bruno Rota non è più il direttore generale dell’Atac.
Lo rivela l’Ansa, secondo cui l’amministratore Unico di Atac, Manuel Fantasia, ha ritirato le deleghe dell’ormai ex dg.
Ma Rota non ci sta a passare per l’uomo “messo alla porta”: “Ho mantenuto la notizia riservata”, ha dichiarato il manager all’Ansa, “come mi era stato richiesto. Vedo però che questa correttezza viene ripagata con comportamenti non di pari correttezza e quindi sono costretto a precisare questa circostanza. Come si possa silurare un manager che ha dato le dimissioni da sette giorni resta un mistero dell’amministrazione capitolina. O forse l’ennesimo tentativo di ingannare l’opinione pubblica senza rispettare dignità e lavoro”.
Dopo le durissime interviste rilasciate al Fatto Quotidiano e al Corriere della Sera in cui denunciava le disastrose condizioni in cui versa Atac, l’ormai ex direttore generale, arrivato alla guida della municipalizzata capitolina solo 3 mesi fa, ha deciso dunque di fare un passo indietro, ponendo fine allo scontro apertosi con il M5S e con il Campidoglio che non hanno gradito le dichiarazioni rilasciate ai giornali dall’ex dg.
“I soldi sono finiti – spiegava Rota, ex dg della municipalizzata milanese Atm al Corriere– per l’azienda il tempo è scaduto: ha debiti per un miliardo e 350 milioni e non riesce più a far fronte ai propri impegni finanziari”.
Solo uno dei passaggi dell’intervista che ha fatto infuriare i pentastellati, spingendo Enrico Stefano, presidente della commissione comunale Mobilità ad attaccare duramente il manager su Facebook: “Gli abbiamo dato carta bianca. Magari in questi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, rimuovendo i dirigenti responsabili del disastro, come lo abbiamo invitato a fare più volte».
Pronta la replica dell’ex dg di Atac «Più che di dirigenti da cacciare, lui e non solo lui, mi hanno parlato di giovani da promuovere. Velocemente. Nomi noti. Sempre i soliti».
Si riapre dunque il caos nomine a Roma. Come detto in precedenza, Rota era entrato in Atac lo scorso aprile, sette mesi dopo in cui Roma perse in un solo giorno praticamente tutti i vertici delle sue municipalizzate e l’assessore al bilancio Marcello Minenna. Lo scorso 1°settembre si dimisero: l’amministratore unico di Ama Alessandro Solidoro e i vertici di Atac Marco Rettighieri e Armando Brandolese.