“Il vaccino AstraZeneca è sicuro ed efficace nel proteggere i cittadini e prevenire la malattia da Covid-19”. È la risposta chiara e inequivocabile che ha dato Emer Cooke, direttrice generale dell’Agenzia Europea del Farmaco, nel corso della conferenza stampa convocata oggi pomeriggio, per illustrare i risultati delle analisi condotte dal comitato sicurezza dell’Autorità. Gli Stati Membri dell’Unione Europea dovranno dunque riprendere a somministrare il vaccino e accelerare sulle campagne vaccinali, unica via per contrastare la diffusione della pandemia. La Francia ha ripreso le somministrazioni giovedì pomeriggio, l’Italia riprende venerdì.
Il via libera dell’Ema era atteso da quando lunedì, Germania, Italia, Francia e Spagna, preceduti da altri Paesi europei hanno deciso di sospendere temporaneamente e precauzionalmente la somministrazione del vaccino anglo svedese in seguito alla denuncia di alcuni eventi avversi, allo scopo di verificare se ci fosse un nesso causale tra il vaccino e i casi di trombosi verificatisi in vari Paesi. Alla luce dei risultati Venerdì pomeriggio l’Italia riprende le vaccinazioni
Il comitato per la sicurezza dell’Ema (Prac) ha escluso “relazioni con i casi di trombosi”, stabilendo che “i benefici del vaccino sono superiori ai rischi. La commissione sulla sicurezza dell’Ema non ha trovato prova di problemi di qualità o sui lotti”. Sabien Straus, numero uno del Prac, ha inoltre evidenziato che i casi di trombosi verificatisi nelle ultime settimane dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca “sono inferiori” a quelli registrati tra la popolazione non vaccinata. Tuttavia non può essere escluso un legame con i rari casi tromboembolici e perciò occorre avvertire di queste possibilità, ha spiegato la direttrice dell’Ema, Emer Cooke. Proprio in virtù di questi “casi molto rari”, “il foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca deve essere aggiornato: è importante che venga comunicato al pubblico e agli operatori sanitari perché apprendano meglio queste informazioni, permettendo loro di mitigare questi effetti collaterali”, ha aggiunto Straus. Rispondendo alle domande dei giornalisti, la presidente del Prac ha specificato che glie eventi sospetti di trombosi sono 25 su 20 milioni di vaccinati: “sette in Germania, tre in Italia, due in Norvegia, uno in Spagna, oltre a tre nel Regno Unito e due in India”.
L’agenzia ha inoltre rassicurato i cittadini sul fatto continuerà a indagare: “Lanceremo ulteriori approfondimenti per capire di più”, ha detto la direttrice dell’Agenzia.
LA VERSIONE DELL’AIFA
“L’attuale versione dell’Assessment report, o sintesi dei dati, nelle conclusioni afferma chiaramente che non è stato stabilito nessun nesso tra questi eventi rari e il vaccino in questione. Ovvero sono eventi segnalati ma in cui non è stabilito un nesso di causalità. Questo può portare comunque, analizzando il complesso dei fenomeni accaduti, ad alcune raccomandazioni all’uso che sono in corso di valutazione”. Questo quanto affermato in mattinata da Nicola Magrini, direttore generale Aifa, in audizione in Commissione Affari sociali in merito a rare trombosi in alcune persone vaccinate con Astrazeneca. Tali eventi, ha detto,”avevano un rischio di base noto“.
IL PARERE DEL REGNO UNITO
Sulla questione è intervenuta anche l’Agenzia del farmaco britannica (Mhra) che ha escluso formalmente che vi sia alcuna prova di un legame fra l’uso del vaccino anti Covid di AstraZeneca e i singoli casi di trombi sanguigni diagnosticati ad alcune persone dopo la somministrazione. L’autorità ha dunque raccomandato di continuare a inoculare questo vaccino, che tra l’altro il Regno Unito non ha mai sospeso e con il quale ha vaccinato milioni di cittadini.