Condividi

AstraZeneca, cosa succede dopo lo stop? Ecco tutte le informazioni

Cosa deve fare chi aveva già una prenotazione? E per il futuro? Ecco tutti i dubbi, i rischi e le possibili soluzioni, evitando allarmismi. Intanto Svezia, Slovenia e Portogallo si aggiungono alla lista dei Paesi che hanno bloccato in via precauzionale il vaccino AstraZeneca.

AstraZeneca, cosa succede dopo lo stop? Ecco tutte le informazioni

Gli stop al vaccino AstraZeneca continuano a fioccare. Dopo Germania, Italia, Francia, Olanda e Spagna si sono aggiunti alla lista dei Paesi che hanno deciso di bloccare temporaneamente ed in via precauzionale la somministrazione del vaccino prodotto dall’azienda anglo-svedese anche Portogallo, Slovenia e Svezia. In precedenza a. una decina di Paesi, ad incominciare dalla Danimarca avevano optato per questa scelta. Tutto fermo dunque fino a giovedì, giorno in cui l’Ema comunicherà la sua decisione definitiva sul vaccino AstraZeneca dopo tre giorni di analisi e riunioni straordinarie. Nel frattempo però, la direttrice dell’Agenza Europea dei Medicinali, Emer Cooke, nel corso di una conferenza stampa ha ribadito che “i benefici del vaccino AstraZeneca sono superiori ai casi rarissimi di trombosi”. La numero uno dell’Ema, ha fatto sapere che sono in corso verifiche per stabilire se ci sono correlazioni tra il vaccino e i casi di morte. E rispondendo a una domanda ha aggiunto che “è in corso un’inchiesta su alcuni lotti specifici di AstraZeneca”.

In attesa di una decisione definitiva dell’autorità europea, le campagne vaccinali di tutta Europa sono rallentate. L’impatto della sospensione in tutti i Paesi, Italia compresa, è notevole. Da noi, decine di migliaia di prenotazioni sono saltate. Secondo i calcoli, la Lombardia avrebbe messo in stand-by oltre 33mila vaccinazioni, nel Lazio le attività del Centro Vaccinale di Fiumicino e della Nuvola sono completamente ferme e le stesse scene si vedono in tutte le Regioni italiane.

“Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione”, ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza. Nonostante le rassicurazioni, l’incertezza non fa che disorientare maggiormente la cittadinanza e anche prima dello stop stabilito dall’Aifa erano state migliaia le vaccinazioni saltate per paura dei “possibili effetti”, non provati lo ricordiamo, del vaccino AstraZeneca.

Cosa deve fare chi aveva una prenotazione per ricevere una dose del vaccino in questi giorni? Non è ancora chiaro e, come da tradizione, le Regioni procedono in ordine sparso. Si dovrà decidere se chiedere a chi aveva l’appuntamento di connettersi di nuovo al sito ed effettuare nuovamente la prenotazione o se stabilire tutto a monte e poi comunicare la nuova data ai cittadini interessati dalla decisione. Per il momento invece non ci sarebbero problemi per chi ha già ricevuto la prima dose del vaccino Astrazeneca ed è in attesa della seconda. Tra una somministrazione e l’altra devono passare almeno tre mesi e dunque il Paese avrebbe tutto il tempo per pensare alle contromosse nel caso remoto in cui l’Ema decidesse per uno stop definitivo.

Fondamentale sarà l’evoluzione delle prossime settimane. Secondo i dati forniti dal ministero della Salute, senza AstraZeneca, entro fine marzo si rischierebbe di scendere da oltre 7 milioni di dosi consegnate (comprese anche quelle di Pfizer e Moderna) a poco più di 4 milioni. Un quasi dimezzamento che metterebbe a rischio la nuova campagna vaccinale organizzata dal generale Francesco Figliuolo. Quest’ultimo aveva già assicurato che in caso di ritardi nelle consegne di Astrazeneca si sarebbe potuto compensare con Pfizer, ma se fosse messo in discussione l’uso stesso del prodotto di Oxford, nonostante tutti gli esperti continuino a tranquillizzare sul suo utilizzo, i tempi si allungherebbero inevitabilmente. Giovedì arriverà la risposta dell’Ema e fino ad allora, comunque, è bene non trarre conclusioni affrettate.

Il piano nazionale prevede che, a partire da metà aprile, in concomitanza con l’arrivo delle prime dosi del vaccino Johnson&Johnson, il numero di vaccinazioni effettuate in Italia dovrà impennarsi. Senza AstraZeneca però la situazione rischia di complicarsi.

Commenta