Nel bene e nel male, Astaldi può essere eletta protagonista assoluta di Piazza Affari nella prima settimana ottobre. Dopo i pesantissimi ribassi che avevano colpito il titolo a seguito della richiesta di concordato preventivo con riserva presentata dalla società romana lo scorso 28 settembre, il titolo torna finalmente a respirare. +29,6% il rialzo segnato nella seduta del 4 ottobre. Oggi invece, il titolo è bloccato in asta di volatilità con un rialzo teorico del 14,3% a 0,629 euro.
Gli acquisti degli ultimi 2 giorni però non bastano a recuperare le perdite subite negli ultimi giorni: il bilancio della settimana è ancora pesantemente negativo (-32,9%). Da inizio anno le azioni Astaldi hanno perso oltre il 70% del loro valore.
Il successo registrato tra gli investitori nelle sedute del 4 e del 5 ottobre si deve ai rumors relativi alla possibilità che Salini Impregilo intervenga a salvare Astaldi, un’opzione confermata dalla stessa Salini e giudicata positivamente da Intesa Sanpaolo. La banca guidata da Carlo Messina, insieme a Unicredit e Banco Bpm, figura nella lista delle banche creditrici di Astaldi. “Se andiamo verso un consolidamento di un settore industriale – ha affermato il presidente di Intesa, Gian Maria Gros-Pietro – che è importante, noi come banca lo vediamo positivamente”.
Pochi giorni fa infatti, attraverso una nota, il gruppo di Pietro Salini si è invece detto disposto a valutare “ogni opportunità di crescita” e “sta seguendo con attenzione le evoluzioni riguardanti società operanti nel settore delle costruzioni all’estero e in Italia, e tra queste anche il Gruppo Astaldi, con l’obiettivo di valutare ogni possibile opzione coerente con i propri obiettivi di disciplina finanziaria e creazione di valore per i propri stakeholders”.
Per far sì che le nozze tra l’azienda romana e Salini vadano a buon fine però ci sono due importantissimi step da superare: il primo è l’ok del Tribunale di Roma alla richiesta di concordato, il secondo è la cancellazione di parte del debito di Astaldi.
Per quanto riguarda il concordato, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, all’interno del dossier sarebbero due i paletti imprescindibili: l’ingresso di nuovi soci nel capitale e la conversione di parte dei crediti in nuove azioni allo scopo di fornire risorse all’aumento di capitale, il cui importo dovrebbe essere di almeno 300 milioni. Nel piano si prevederebbe poi la cessione di asset per quasi 800 milioni di euro.