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Asta Btp, esame superato e spread in calo. Corre Mps

Dopo le tensioni di giovedì, i mercati si preparano al weekend in un clima cauto. A Londra balzo di Arcelor-Mittal, a Milano brillano Prysmian e Ubi Banca. Telecom Italia in recupero, bella performance di Falck Renewables. In fondo al comparto finanziario Azimut. Banche intorno alla parità. Petrolio sui massimi, frena il dollaro

In Italia la diga dei titoli di Stato tiene, in attesa della formazione del nuovo governo. I mercati intanto si preparano al weekend in un clima di cautela viste le tensioni in Medio Oriente. Positiva Milano: +0,16% attorno alle 13 con un guadagno modesto poco sotto i 24.100 punti. In rosso Francoforte e Parigi (-0,4%), piatta Londra. Il miglior titolo è Arcelor Mittal (+3,6%) spinta dai risultati.

Poco mosso il mercato valutario, dove si ferma la corsa al dollaro: i dati sull’inflazione Usa hanno ridimensionato l’attesa di ulteriori aumenti dei tassi. Sempre sui massimi il petrolio, attorno a 77,47 dollari al barile. Ieri il derivato ha toccato quota 78 dollari, livello più alto da novembre 2014.

L’attesa degli operatori, non solo italiani, era concentrata sull’asta dei Btp, primo test dopo la conferma della probabile nascita la prossima settimana di un governo “giallo-verde”. L’esame è stato superato in maniera soddisfacente. Ci sono stati lievi aumenti dei tassi di interesse all’asta di emissione di due Btp, a 3 e 7 anni di scadenza, qualche tensione in più sui 15 anni.

In calo anche lo spread del decennale sul Bund, dai 140 punti di ieri a 135 (rendimento all’1,90%). Secondo i dati comunicati dalla Banca d’Italia, il primo Btp piazzato oggi, a scadenza triennale, ha visto i rendimenti attestarsi allo 0,07 per cento, 2 punti base in più rispetto all’asta precedente. Il Btp a 7 anni, con un tasso dell’1,34 per cento ha visto una crescita di punti base rispetto all’asta precedente. Il Btp a 15 anni invece un calo 8 punti base con un tasso al 2,38 per cento. In tutte e tre le emissioni i livelli di domanda hanno superato l’ammontare proposto, con rapporti di copertura rispettivamente di 1,78, 1,34 e 1,68 (sul bond a 15 anni).

Sul fronte azionario, l’attenzione è ancora concentrata sulle trimestrali delle banche. S’infiamma Monte Paschi, oltre il 10% sull’onda dei risultati. Mediobanca, che aveva aperto in deciso rialzo sulla scia dei conti, ha progressivamente perso vigore e a metà seduta è sostanzialmente piatta.

Più in generale, l’intero comparto bancario italiano (+0,1%) si è indebolito rispetto alle prime battute e galleggia attorno alla parità: Intesa -0,1%, Unicredit +0,1%. Ubi Banca +1,4%, ha chiuso il primo trimestre con 437 milioni di euro di margine d’interesse, contro i 410 delle attese. Risultato netto a 117 milioni di euro.

In fondo al comparto finanziario c’è Azimut (-2,7%). Banca Mediolanum torna sulla parità dopo una mattinata pesante.

UnipolSai +014%: la compagnia assicurativa controllata del gruppo Unipol ha chiuso il primo trimestre con un utile di 474 milioni di euro, praticamente triplicato rispetto allo stesso periodo del 2017, grazie alla plusvalenza di 309 milioni legata alla cessione della quota in Popolare Vita a Banco Bpm. L’utile normalizzato è salito del 12,9% a 166 milioni.

In calo Cattolica (-1,63%) dopo i risultati: utile operativo è in crescita a 45 milioni di euro (+4%). Combined ratio a 93,7%.

Brilla tra gli industriali Prysmian (+2,58%), ancora sotto la spinta impressa dai risultati del primo trimestre (ricavi 1 1,87 miliardi) e dalla guidance sull’Ebitda adjusted per quest’anno (pari a 153 milioni di euro). In recupero Enel che oscilla sulla parità (-0,04%) e Telecom Italia +0,45%).

I risultati spingono Falck Renewables (+9%) che ha chiuso il primo trimestre con Ebitda in crescita di oltre il 20% e rivisto al rialzo le previsioni per il 2018.

Brunello Cucinelli +3%: nel primo trimestre i ricavi sono saliti del 12%, a 148 milioni di euro.

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