Il Tesoro fa il pieno di Btp. Nel corso delle aste di questa mattina sono stati assegnati titoli a cinque anni per 3,5 miliardi e a 10 anni per 3 miliardi, con la domanda che ha superato rispettivamente i 4,5 e i 3,9 miliardi. Il tasso d’interesse è stato pari all’1,84% per il quinquennale, in flessione di 4 punti base, e al 3,33% per il bond a 10 anni, in calo di 7 punti base. I rendimenti sui Btp a 5 anni fanno registrare così un nuovo minimo storico.
A segno anche l’asta dei Ccteu a 5 anni. Il Tesoro ne ha assegnati 2,28 miliardi, a fronte di una richiesta per 3,24 miliardi, con un rendimento lordo dell’1,32%, in aumento di 2 punti base.
Anche in scia a questi risultati, continua il rialzo di Piazza Affari, che a metà giornata si segnala come la migliore fra le principali Borse europee: Milano guadagna l’1,26%, seguita da Francoforte (+0,87%), Parigi (+0,63%) e Londra (+0,55%). Meno bene lo spread Btp-Bund, che risale leggermente fino a 165 punti base.
Sul fronte valutario, l’euro tratta a 1,38734 dollari (1,3842 ieri) e 142,3375 yen (141,92), mentre il cambio dollaro/yen è a 102,638 (102,05). Petrolio in rialzo dello 0,29%, a 101,13 dollari al barile.
Sui mercati si respira un clima di fiducia in attesa dell’avvio della riunione di due giorni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed. Rassicurazioni arrivano anche dal fronte della crisi ucraina, con Mosca che ieri ha promesso a Washington di non invadere il Paese.
Sul Ftse Mib Fiat balza del 3,17%, ancora in scia alle indiscrezioni sullo scorporo di Alfa Romeo.
In rialzo Mediaset (+2,96%): il mercato scommette sempre su un accordo sulla pay tv, con il possibile ingresso dei capitali del Qatar attraverso Al Jazeera e di Vivendi con Canal Plus.
Bene anche Eni (1,91% dopo la trimestrale), Telecom (+2,40%), Autogrill (+3,48%) e Atlantia (+2,95%).
Dopo un avvio difficile, passa in territorio positivo Stm (+1,71%), che oggi ha pubblicato conti giudicati positivamente dagli analisti.
Giornata di trimestrali anche all’estero, con la pubblicazione dei risultati di Nokia, Volkswagen, Gazprom e Hermès. Il calo del trading pesa sugli utili di Deutsche Bank.
Sul fronte macro, l’Istat fa sapere che a febbraio l’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio ha registrato una diminuzione dello 0,2% rispetto a gennaio e dell’1% su base annua.
Ad aprile, tuttavia, è migliorato il clima di fiducia per i raggruppamenti principali di industrie (Rpi): per i beni di consumo l’indice è aumentato da 99,5 a 99,7, per i beni intermedi da 100,4 a 101,1 e per i beni strumentali da 98,4 a 99,9. In flessione l’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione, a quota 74,8 dai 75,6 punti di marzo. L‘indice composito del clima di fiducia delle imprese è comunque sceso a 88,8 punti, dagli 89,5 di marzo.
Quanto alla Germania, stando ai dati diffusi da Gfk, si stima per il mese di maggio una fiducia dei consumatori tedeschi a 8,5 punti, ai massimi da gennaio 2007.