Il Tesoro fa il pieno e nell’asta odierna ha collocato btp a 3, 7 e 15 anni per un valore complessivo di 8 miliardi di euro. Nel dettaglio sono stati collocati 2,5 miliardi di btp con scadenza a gennaio 2018, 4 miliardi di euro di btp a 7 anni e 1,5 miliardi di btp con scadenza nel marzo 2030.
Il rendimento dei btp triennali si è attestato allo 0,44%, in calo dello 0,17% rispetto al rendimento dei btp piazzati nell’asta di metà gennaio, segnando un nuovo minimo storico. Il bid to cover dei titoli a 3 anni è stato pari a 1,83. Cala anche il rendimento dei btp settennali che passa dall’1,29% all’1,23%. La domanda per i titoli con scadenza al 2022 ha superato l’offerta di 1,44 volte. Scende di 36 punti base anche il rendimento dei titoli a 15 anni che passa dal 2,46% al 2,1% di oggi. Il bid to cover dei btp a 15 anni è stato pari a 1,68.
Sul secondario i Btp appaiono in rialzo a metà seduta, dopo un avvio difficile determinato dallo stallo sulla Grecia. Lo spread, dopo una partenza a 138punti base, è arrivato a stringersi fino a 127, sull’ondata di un nuovo ottimismo determinato dalle notizie provenienti dal fronte ucraino e soprattutto dall’azione della Banca centrale svedese. Del miglioramento sul secondario hanno beneficiato anche le aste a medio lungo, che hanno registrato rendimenti a nuovi minimi storici.
La banca centrale svedese ha tagliato il tasso sui repo, il tasso principale, portandolo a -0,10% da zero, e ha annunciato un programma di acquisto di titoli di Stato per 10 miliardi di corone. Stoccolma ha aggiunto di essere pronta a fare di più se necessario per salvaguardare il suo target di inflazione.