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Asta Bot ok, Piazza Affari corre. L’Asia suona la sveglia e Atene dà sprint all’Europa

FIRSTonline

Ai vertici delle istituzioni europee è una settimana di grandi lavori dopo la conclusione positiva dello swap greco sui titoli di debito in mano ai privati lo scorso venerdì. Ieri si è riunito l’Eurogruppo che, come annunciato in avvio di lavori, ha dato un via libera solo politico agli aiuti per la Grecia mentre l’ok formale è atteso per domani. Rinvio poi per la decisione sul rafforzamento del fondo Salva Stati che sarà presa entro fine mese al meeting di Copenhagen. I ministri delle finanze dell’Eurozona hanno chiesto a Olli Rehn di preparare delle opzioni per il rafforzamento del fondo. La novità ha riguardato invece la Spagna a cui l’Eurogruppo ha concesso lo sconto sul taglio del deficit per il 2012: dal 5,8% annunciato dal governo, deve arrivare al 5,3% invece del 4,4% stabilito con Bruxelles.

Le Monde ha pubblicato poi indiscrezioni che vorrebbero il premier Monti verso la presidenza dell’Eurogruppo. A questa opzione, non confermata né smentita, starebbe lavorando il presidente della Ue Herman Van Rompuy. Tornando alla fitta agenda della settimana: oggi è in programma  la riunione dell’Ecofin con all’ordine del giorno anche la Tobin Tax. Mentre giovedì si riunirà il Fmi internazionale per decidere il via libera sui 28 miliardi di aiuti alla Grecia.

Partono oggi anche due giorni di collocamenti per il Tesoro italiano: in mattinata l’asta per i Bot trimestrali e annuali che ha avuto un buon esito. Il Tesoro ha collocato 8,5 miliardi di titoli grazie a una fortissima domanda da parte degli investitori. La richiesta è stata di 7,8 miliardi, contro i 3,5 previsti, per i Bot trimestrali e di 11,7 contro gli 8,5 per gli annuali. In forte calo dunque anche i rendimenti. Per i titoli a 3 mesi l’interesse è sceso a 0,492% contro l’1,9% di settembre 2001 mentre per i totli annuali il rendimento è sceso all’1,405% contro il 2,2% dello scorso febbraio. Domani sarà invece la volta dei Btp: un range d’offerta di 4-5 miliardi per il nuovo Btp triennale marzo 2015 (cedola 2,5%) e di 500 milioni-1 miliardo per l’off-the-run settembre 2019.  Ieri lo spread sul decennale è risalito leggermente a quota 316 mentre la Bce ha reso noto che nella settimana trascorsa ha acquistato bond per 27 milioni di euro, ritornando a comprare titoli di stato dopo tre settimane di pausa.

Lunedì le Borse hanno chiuso poco mosse in attesa delle decisioni dell’Eurogruppo condizionate anche dai timori sul Portogallo, nuovo fronte della crisi del debito. I principali listini chiudono comunque con il segno più con l’eccezione di Milano che cede lo 0,13% (ma Madrid ha perso l’1,24%). Il Dax sale dello 0,31%, il Cac dello 0,07, il Ftse 100 dello 0,09%. Il Dow Jones è salito dello 0,29% e il Nasdaq in calo dello 0,16%. Oggi dagli Usa sono attesi i dati sulle vendite al dettaglio ex-auto mese su mese di febbraio e le vendite al dettaglio sempre mese su mese di febbraio; le scorte delle imprese mese su mese di gennaio.

Ieri, dopo i deludenti dati cinesi e la conferma della recessione tecnica dell’Italia da parte dell’Istat, sono arrivati segnali positivi dal superindice Ocse che ha evidenziato dati positivi anche per Eurozona e Italia, pur confermando Usa e Giappone come le economie trainanti.

A Piazza Affari oggi continua la pubblicazione delle trimestrali: tra quelle previste oggi segnaliamo Tod’s, Banca Generali e il piano triennale di Snam. I conti hanno spinto Parmalat balzata di ben il 9,43%. Collecchio targato Lactalis ha battuto le attese degli analisti, che sono stati colpiti positivamente soprattutto dai risultati del quarto trimestre e dall’aumento del dividendo. La corsa degli utili sopra le attese assieme alla revisione al rialzo dei target 2012 ha galvanizzato anche Pirelli che, dopo diverse sospensioni al rialzo, sale del 7,23%. Bene anche Atlantia +2,79%, Impregilo +1,44% ed Eni +1,41%. Luxottica, che cede lo 0,44%, festeggia però il successo del nuovo bond da 500 milioni di euro che, nel giro di mezz’ora, ha fatto registrare richieste per 9 miliardi di euro da parte di 500 investitori. Si tratta di un ammontare di 18 volte più grande rispetto a quello deciso dal cda, il rendimento dell’obbligazione di 7 anni di durata si è attestato al 3,6% circa.

Le banche, che avevano intrapreso la strada dei rialzi, hanno girato invece in negativo: Intesa ha ceduto l’1,64%, su cui pesano sempre i timori per un taglio del dividendo; Unicredit  l’1,32%. A Piazza Cordusio la partita è aperta sul rinnovo del presidente. Il primo consiglio in agenda è il 27 marzo per l’approvazione dei conti 2011 ma non è escluso che sia già un’occasione per affrontare il tema caldo delle candidature. Mps ha perso il 4,96% con scambi oltre la media quotidiana degli ultimi 30 giorni sulle incertezze legate alla cessione del pacchetto del 15% della banca che permetterà la riduzione del debito. Al momento pare però che le trattative sul via libera alla cessione delle azioni in pegno alle banche creditrici si sia arenata sul fronte Credit Suisse.

Oggi dovrebbe poi esserci un incontro tra la Fondazione e uno dei fondi che potrebbero correre in suo soccorso acquistando le azioni: il fondo Equinox di Salvatore Mancuso. Intanto il 16 marzo dovrebbe arrivare l’ufficializzazione di Alessandro Profumo alla presidenza della banca con la definizione della lista di maggioranza da parte della Fondazione. In fondo al listino Campari, che scivola sui conti -5,81 ma anche Mediaset -3,75% ed A2a -2,89% su un possibile stop ai dividendi. Crolla poi la galassia Ligresti: Fonsai cede il 6,16% e Premafin, sospesa per eccesso di ribasso, l’8,52%. Ieri i vertici di Fonsai hanno incontrato l’Isvap sui conti del gruppo e della controllata Milano Assicurazioni. Rimane sempre sul tavolo il nodo dell’ammontare dell’aumento di capitale dopo che la stessa Premafin, controllante di Fonsai, ha chiesto ai consiglieri di valutare la possibilità di una riduzione dell’importo alla luce delle attuali condizioni di mercato dell’andamento della compagnia.

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