Nessuno, alla vigilia, avrebbe mai immaginato una guerra tanto dura per accaparrarsi le frequenze 5G. Invece non solo l’asta ha sfiorato quota 6 miliardi di euro, ma sembra anche lontana da un epilogo data la battaglia a suon di rilanci messa in atto dai principali operatori di Tlc. Il che significa solo una cosa: la cifra continuerà a salire.
Alla fine della dodicesima giornata di rilanci competitivi, fa sapere il Mise, le offerte raggiungono quota 5,958 miliardi di euro, un vero e proprio record per un’asta che, in base alle previsioni della vigilia, avrebbe dovuto portare nelle casse dello Stato 2,5 miliardi di euro.
Alla base dell’escalation di offerte – fino ad oggi sono state svolge 145 tornate – c’è soprattutto la gara sulla banda da 3700 Mhz. Quattro lotti in tutto, due da 80 Mhz e due da 40 Mhz su cui al momento si stanno concentrando le offerte degli operatori. Ad oggi l’ammontare è di 3,754 miliardi di euro e lunedì 1°ottobre si ricomincia.
Chi ha offerto di più? In base agli aggiornamenti forniti dal ministero dello Sviluppo economico, alla fine della dodicesima giornata di rilanci, Wind Tre ha messo sul piatto 1,474 miliardi di euro, mentre Telecom Italia ha offerto oltre 1,5 miliardi. Entrambe le offerte riguardano i due lotti da 80 Mhz. Vodafone si è dunque sfilata dai blocchi più grandi e sfida invece Iliad sui blocchi da 20: l’operatore francese è disposto a sborsare 381 milioni, Vodafone 374.
Il ministro Di Maio ha rassicurato le società sul fatto che i mega-introiti resteranno a beneficio del settore delle Tlc: “Gli imprenditori devono avere un ritorno sugli investimenti”: Ma i sindacati sono molto preoccupati: “Questa corsa ai rialzi incontrollati rischia rischia di mettere a rischio la continuità aziendale di alcuni operatori” affermano le segreterie dei sindacati di categoria Cgil, Cisl e Uil.
Nello stesso frangente novità arrivano anche da Open Fiber. L’ad Elisabetta Ripa, intervenendo allo Huawei 5G Summit ha dichiarato che la società “sta accelerando lo sviluppo del suo progetto di copertura in fibra ottica del Paese”.
Ripa ha evidenziato che il progetto della società copartecipata da Enel e Cdp è “il più grande del suo genere in Europa” e ha spiegato che l’accelerazione viene impressa “anche nella consapevolezza che la fibra è il prerequisito del successo del 5G, oltre che un fattore decisivo per la competitività e la produttività del sistema economico”.