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Assunzioni, 310mila a settembre: le figure più richieste

Pixabay

A settembre le imprese italiane assumeranno 310mila persone, cifra che rappresenta un ribasso del 28,7 rispetto allo stesso mese del 2019. Lo rileva il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. 

La ricerca sottolinea che si tratta di “un riavvio delle attività in vista dell’autunno particolarmente cauto” ma “segnali di ripresa si evidenziano per le costruzioni e le industrie alimentari”. 

Allargando l’orizzonte d’analisi al trimestre settembre-novembre lo studio prevede un flusso di assunzioni in discesa rispetto all’analogo periodo del 2019 e un parallelo incremento la quota delle imprese (dal 49,1% di giugno al 64,9% di agosto) che prevedono il recupero dei livelli produttivi pre-covid non prima di giugno 2021. 

Tornando a settembre, il bollettino Excelsior evidenzia come delle 310mila assunzioni previste, circa 89mila (il 29%) dovrebbe riguardare giovani fino ai 29 anni. Come detto, industrie alimentari e costruzioni sono i settori che, secondo le previsioni, assumeranno di più con (rispettivamente) 11mila e 34mila entrate previste. 

Fonte: Unioncamere

C’è però un aspetto importante da tenere in considerazione: “è in netta crescita la difficoltà di reperimento per alcune delle principali professioni di sbocco dei due comparti”, spiega lo studio che fa l’esempio di artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari. Se ne cercano 3.680, ma nel 43,7% dei casi sono figure difficili da reperire, (+7 punti su settembre 2019). Lo stesso discorso vale per gli artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili (13.190 entrate, il 29,6% difficili da reperire, +4 punti) e degli artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (11.870 entrate, 49,9% la difficoltà di reperimento, +7 punti). 

Fonte: Unioncamere

Per quanto riguarda gli altri settori, particolari difficoltà si riscontrano sulle prospettive occupazionali dei sistemi moda e turismo, fortemente penalizzati dalla scarsa domanda sui mercati internazionali. Parlando invece della tipologia di imprese, “le micro e piccole imprese (1-49 dipendenti), soprattutto nei comparti manifatturieri e delle costruzioni, sembrano reagire meglio in questa fase di lenta ripresa contenendo le perdite occupazionali programmate per il mese di settembre al -25,5% (rispetto al 2019), mentre per le medio-grandi (50 e oltre) il calo previsto è più ampio (-33,3%)”. 

Infine la geografia: a fare meglio della media sono le regioni del Sud, le Isole e il Nord-Ovest, mentre più negative sono le previsioni delle imprese del Nord Est e del Centro.

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Categories: Lavoro