La crisi economica innescata dal Coronavirus ha presentato un conto, molto salato, ai mercati. Lo certifica Assosim, l’associazione intermediari mercati finanziari, nel suo trazionale report semestrale sulle transazione realizzate dalle associate sui mercati gestiti da Borsa Italiana, EuroTlx, Hi-Mtf, Equiduct e da alcuni intermediari nella veste di Internalizzatori Sistematici su azioni. Azionario, obbligazionario, derivati, non c’è comparto che non abbia subito pesanti ripercussioni, anche se la risposta delle Autorità mondiali, Bce su tutte, ha contribuito a ridurre l’impatto dell’emergenza, evitando almeno per il momento, l’insorgere di una nuova crisi finanziaria.
Fatte le dovute premesse sul contesto, Assosim ha elaborato le sue classifiche semestrali basate sui volumi scambiati e sul numero di operazioni effettuate dagli intermediari associati. Dall’analisi dell’associazione, emerge una situazione sostanzialmente stabile rispetto al 2019, con Finecobank a dominare il mercato azionario e Banca Akros a svettare sull’obbligazionario.
AZIONI, BOND E DERIVATI
Nel primo semestre del 2020, a causa della pandemia da Covid-19, Piazza Affari è stata investita da una vera e propria pioggia di vendite. Solo per fare qualche esempio: difficile non ricordare il -16,92% perso nella seduta del 12 marzo (la peggior seduta della storia del listino milanese) o il -11,7% segnato tre giorni prima, il 9 marzo.
Da inizio maggio però l’azionario ha recuperato parte delle perdite subite, con il Ftse Mib che è tornato sopra quota 20mila punti. Nonostante ciò, il bilancio semestrale rimane fortemente negativo. Il listino principale di Piazza Affari, da inizio anno, cede il 17,6% del suo valore. Male anche gli altri indici: il Ftse Italia Star perde il 10,2% e il Ftse Italia PIR MidCap il 17,2%.
Nel suo report, Assosim sottolinea anche la forte impennata della volatilità del Ftse Mib, passata dal 13,23% medio nel primo semestre 2019 al 39,77% come media del primo semestre 2020 (con un picco massimo al 90,6% proprio nel mese di marzo).
“Tale accresciuta volatilità dei mercati, unitamente alle mutate condizioni di vita derivanti dai provvedimenti di lockdown, ha peraltro favorito il TOL, come risulta evidente dai relativi dati di crescita delle operazioni (+56,79%) e dei controvalori (+29,63%) scambiati sul mercato MTA”, afferma Assosim, sottolineando però che nonostante lo shock, la pronta risposta delle Autorità mondiali ha evitato una crisi finanziaria simile (se non peggiore) a quella vista dal 2008.
Tiene meglio il mercato obbligazionario, con i titoli del reddito fisso che hanno risentito della crisi, ma hanno anche beneficiato delle misure straordinarie adottate e delle rassicurazioni delle banche centrali.
“Degna di nota – segnala l’associazione – l’operatività sul mercato MOT, con una crescita a doppia cifra sia dei controvalori (+38,59%) che del numero di operazioni concluse (+24,60%)”. Una performance positiva cui ha contribuito, e non poco, anche la quattordicesima emissione del Btp Italia con i suoi 22 miliardi di controvalore raccolti.
Infine, per quano riguarda i derivati, Assosim segnala l’andamento contrastato dei volumi visto sul mercato IDEM: se infatti il numero dei contratti si è ridotto del 16,17% rispetto al primo semestre del 2019, gli scambi degli Index Futures e MiniFutures hanno mostrato una crescita significativa. “Ad incidere sul dato generale – si legge nel report – soprattutto la forte contrazione dei volumi scambiati sugli stock futures e sulle stock option, che hanno risentito -inter alia- dei provvedimenti restrittivi sulle posizioni nette corte in essere da metà marzo a metà maggio”.
LA CLASSIFICA DELLE AZIONI
Nel mercato azionario, il primo posto della classifica che tiene conto sia dei volumi scambiati dagli intermediari Assosim che in conto terzi sia degli internalizzatori sistematici gestiti si piazza nuovamente Finecobank, con una quota di mercato pari al 28%. Al secondo posto, ma a distanza notevole, troviamo Banca Imi, con una quota di mercato del 12,52%. Terza IwBank con l’8,96%. Prime due posizioni confermate anche nella classifica che tiene conto del numero di operazioni, con Finecobank che raggiunge una quota di mercato del 25,18% (dal 23,1% del dicembre 2019) e Banca Imi che sale dal 13,86% al 15,21%. Terza Banca Akros, con il 9,14%.
A livello generale, Assosim sottolinea che “il controvalore totale degli scambi sul mercato azionario di Borsa Italiana, pari in valore assoluto a 346 miliardi di euro, è cresciuto del 29,63% rispetto al primo semestre 2019, mentre il numero dei contratti scambiati, pari a circa 49 milioni, è cresciuto del 56,79%”. Rimane invece stabile la concentrazione del trading sul mercato azionario gestito da Borsa Italiana sui titoli del FTSE MIB, con la percentuale degli scambi sul principale indice fissa all’89,2%.
LA CLASSIFICA DEI BOND
Passando invece alla classifica dei bond sui volumi scambiati nei vari mercati, al primo posto si piazza Banca Akros, con una quota di mercato del 20,61%. Secondo posto per Banca Imi, con una quota di mercato del 16,96%. Invest Banca terza, con una quota del 13,31%. Si ribaltano invece le prime due posizioni nella classifica per numero di operazioni: prima Banca Imi con il 22,19% di quota di mercato, seconda Banca Akros con il 19,73%, medaglia di bronzo per Finecobank con il 10,28%.