“Nell’ultimo anno molte misure hanno modificato le linee portanti del sistema tributario italiano nella giusta direzione, ma vi sono ancora ritardi nella definizione di istituti importanti, non tutti i risultati sono stati pienamente centrati e il disegno globale risente tuttora di ripensamenti e contraddizioni”.
Lo ha detto il presidente di ASSONIME, Maurizio Sella, intervenendo oggi a Milano al convegno annuale di Assolombarda e Assonime. Tra gli elementi più positivi dell’evoluzione in corso, Sella ha indicato gli interventi normativi in tema di certezza del diritto e l’introduzione dell’istituto della cooperative compliance, che tuttavia “rimane ancora di incerta attrattività per le imprese come emerge dal limitato numero di soggetti che allo stato attuale vi hanno aderito”.
“Passi in avanti – ha proseguito il Presidente di ASSONIME – sono stati anche compiuti per la più razionale sistemazione degli interpelli preventivi, per la ridefinizione del ruling internazionale, per l’ampliamento dei termini per il ravvedimento operoso e per la rettifica degli errori commessi dal contribuente”.
Anche la riforma del sistema sanzionatorio penale, che ha portato alla depenalizzazione dell’evasione cosiddetta interpretativa, rappresenta un passaggio importante che ora attende di essere correttamente recepito nelle prassi applicative. Resta invece ancora aperto il tema della notitia criminis: al riguardo sembra infatti che gli uffici fiscali continuino a trasmettere notizie di reato anche riguardo a scostamenti di imponibile che, pur superando le soglie quantitative previste dalla norma, traggono origine proprio dalle fattispecie depenalizzate.
“Oltre ad appesantire il carico di lavoro delle procure – ha sottolineato Sella – ciò continua a produrre ingenti danni reputazionali per le imprese coinvolte”. Altro elemento di incertezza è connesso alla recente introduzione del reato di autoriciclaggio, esteso anche a reati presupposti di origine fiscale. Di questa fattispecie non è ancora chiaro il perimetro applicativo, con particolare riguardo ai reati tributari caratterizzati da un illegittimo risparmio di imposta poi “re-immesso” nell’attività di impresa.
ASSONIME ha espresso pieno apprezzamento per la riduzione al 24 per cento dell’aliquota Ires, il potenziamento del welfare aziendale e del credito d’imposta per la ricerca e sviluppo, l’introduzione della disciplina del gruppo Iva, la cui entrata in vigore è stata però nuovamente posticipata al 2018; risulta invece irragionevole, sotto un profilo sistematico, il passo indietro compiuto, per motivi di gettito, sul regime Iva delle perdite su crediti. In tema di procedure concorsuali, il Presidente Sella ha colto l’occasione per rilevare, più in generale, che la durata media di tali procedure risulta, nel nostro Paese, di gran lunga superiore a quella esistente negli altri Paesi e ciò comporta “un accrescimento dei crediti incagliati che permangono nei patrimoni dei creditori, ponendoli di conseguenza in una situazione di profonda disparità rispetto agli altri competitor europei”.
Un capitolo a parte riguarda le imprese a vocazione internazionale e, più in generale, le sfide che il processo di globalizzazione e l’economia digitale stanno portando ai tradizionali istituti dell’ordinamento tributario. Sella pur apprezzando le misure in materia di interpello, branch exemption, patent box e l’eliminazione dei limiti alla deducibilità dei costi black list, ha sottolineato tuttavia che permangono aree di incertezza, soprattutto sui temi della CFC, dell’esterovestizione, delle stabili organizzazioni occulte, del beneficiario effettivo e dei prezzi di trasferimento.
Il presidente si è infine soffermato sui problemi che nascono dalla moderna organizzazione del gruppo multinazionale, non più formato da una pluralità di imprese autonome collocate in territori diversi ma costituito come un unico imprenditore transnazionale che, sotto una regia unitaria, distribuisce le diverse fasi dell’attività (ricerca, produzione, commercializzazione e vendita) in base a logiche di mercato e anche a criteri di convenienza fiscale.
In particolare, questa organizzazione, ormai tipica di tutti i settori industriali e del tutto legittima sul piano giuridico ed economico, ha tuttavia anche favorito lo sviluppo di pianificazioni fiscali aggressive volte a segregare il reddito imponibile in Paesi a bassa fiscalità, dissociandolo dalle sue fonti produttive. Sella ha ricordato i progetti di cui si discute a livello di Unione europea e di OCSE per fronteggiare il fenomeno, in un processo tutt’altro che semplice da realizzare anche perché si salda al tema di fondo rappresentato dall’affermazione inarrestabile dell’economia digitale, che si sta espandendo in tutti i comparti dell’economia tradizionale.
Il commercio che si sviluppa nella rete – ha sottolineato il presidente di ASSONIME – crea redditi apolidi e può perciò mettere in crisi il tradizionale sistema di tassazione delle imprese di qualsiasi Stato; si tratta di sviluppi che possono portare a ridiscutere le modalità di determinazione del reddito d’impresa, prospettandone il collegamento a fattori più facilmente individuabili da parte degli Stati che subiscono la penetrazione di queste imprese.