Pnrr, mercato dei capitali, riforma fiscale e della giustizia, politica industriale europea, demografia. Questi i temi affrontati da Patrizia Grieco, rieletta alla presidenza di Assonime, nella Relazione all’assemblea biennale dell’associazione, evento a cui ha partecipato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Presenti anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, il viceministro all’Economia Maurizio Leo, il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto e il Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni.
Grieco: “Non ridurre le ambizioni del Pnrr”
Nella sua Relazione, la presidente di Assonime ha parlato anche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, chiedendo a nome delle imprese riunite nell’associazione di “non ridurre le ambizioni” sul Pnrr. Parlando del Piano, Grieco ha affermato: “Fin dall’inizio sono emerse alcune criticità legate all’incremento dei costi delle materie prime, al rispetto delle stringenti tempistiche e alla fattibilità di diversi investimenti programmati. Rimaniamo in attesa di conoscere quali saranno i possibili adeguamenti del Piano proposti dal Governo, da concordare con la Commissione europea, nonché le necessarie integrazioni con i progetti da finanziare con RepowerEU. Spostare risorse dai progetti più in difficoltà verso strumenti automatici di incentivazione per le imprese sul fronte della transizione verde e digitale ci sembra la strada più promettente per rimodulare, con sano pragmatismo, il nostro Pnrr. È essenziale, però, che non si riducano in alcun modo le ambizioni del Pnrr soprattutto su quelle riforme che devono saper sbloccare ed accelerare gli investimenti e la spesa.
Grieco: “Persi 50 miliardi di capitalizzazione della Borsa italiana, occorre rilanciare il mercato dei capitali”
“Serve uno sforzo corale per contrastare il declino del mercato di Borsa italiana piccola, con bassa capitalizzazione e poco flottante” che “riduce la visibilità delle imprese italiane nelle scelte allocative degli investitori istituzionali”, ha detto la presidente di Assonime nella relazione all’assemblea biennale delle associazioni. Secondo Grieco il Ddl Capitali è un primo passo nella giusta direzione ma non è sufficiente.
La presidente ha poi delineato un quadro a tinte fosche: “il cronico sottosviluppo del nostro mercato dei capitali ha contribuito in maniera significativa a comprimere le potenzialità di sviluppo delle imprese e a limitare l’impiego produttivo dell’ingente risparmio delle famiglie – ha detto – il rapporto tra la capitalizzazione e il PIL dell’Italia è pari alla metà di quello tedesco, ma pure la metà di quello spagnolo, appena un quarto di quello di Regno Unito, Olanda e Francia”.
“Il problema italiano ha radici antiche, ma il divario si è accentuato negli ultimi 10 anni – ha continuato Grieco, sottolineando che – Il saldo tra entrate e uscite dal mercato regolamentato è stato fortemente negativo, con una perdita di circa 50 miliardi di capitalizzazione. Un mercato di Borsa piccolo, con bassa capitalizzazione e poco flottante, riduce la visibilità delle imprese italiane nelle scelte allocative degli investitori istituzionali: l’Italia pesa per il 3% nel principale indice europeo delle società quotate, rispetto al 12% della Germania e al 17% della Francia”.
Grieco ha aggiunto che: “avvicinarsi alla Borsa costa, aumenta il peso della compliance e dà pochi risultati sulle valutazioni e sulla possibilità di raccogliere capitali significativi. L’aumento della massa critica del mercato azionario italiano è quindi un obiettivo ineludibile e prioritario”. Secondo la presidente di Assonime “la leva fiscale può rappresentare uno strumento importante per creare un adeguato sistema di incentivi. Occorre eliminare oneri impropri, quali la Tobin tax, e definire un sistema di agevolazioni coerente e stabile che incoraggi sia l’offerta sia la domanda di capitale di rischio spingendo gli imprenditori a tornare a vedere con favore la Borsa”.
Grieco: “L’Italia promuova il potenziamento della politica industriale nella Ue”
“Oggi più che mai appare necessaria una nuova concezione della politica industriale in Europa che superi la visione prevalsa negli ultimi decenni che aveva come obiettivo pressoché esclusivo l’implementazione di un level playing field nel mercato interno e un blando mainstreaming delle istanze industriali in una agenda di policy del tutto governata dalle istanze ambientali”, ha sottolineato la numero uno di Assonime.
“Pensiamo che l’Italia possa farsi promotrice di una proposta per potenziare una strumentazione davvero comune per raggiungere gli obiettivi europei di politica industriale”, ha affermato Grieco, spiegando che: “Un primo strumento da potenziare sono, a nostro avviso, gli Ipcei, ossia gli importanti progetti di comune interesse europeo, che attualmente costituiscono l’unico regime di aiuto che consente interventi di sostegno di progetti di first industrial deployment in 9 catene di valore strategiche per l’Europa”.
Si tratta di un campo dove agire con urgenza perché oggi si deve constatare “la modestia degli strumenti comuni per raggiungere questi obiettivi. Nella sostanza tutto lo sforzo – davvero titanico – di investimento e sostegno è lasciato agli Stati membri, alcuni dei quali potranno muoversi con più spazi di manovra – grazie alla diversa capacità fiscale dei singoli Paesi – per mezzo del generalizzato rilassamento delle regole sugli aiuti di Stato aprendo, profonde fratture e diseguaglianze nel mercato unico”.
Riforma fiscale e della Giustizia
Sulla riforma fiscale, Grieco ha parlato oggi di una “delega ambiziosa, di complessiva revisione di tutti gli aspetti dell’ordinamento tributario, non trascurando anche l’esigenza, da tempo sentita, di una codificazione complessiva”. Nella relazione la presidente ha poi aggiunto: “Più in generale, la delega intende creare un sistema fiscale più semplice e attrattivo perché di più certa applicazione per le imprese”. In quest’ottica “vanno letti la progressiva riduzione della soglia dimensionale per accedere al regime dell’adempimento collaborativo e il riconoscimento di appositi benefici anche a quelle imprese che, proprio per limiti dimensionali e organizzativi, non possono accedere a tale regime e che, tuttavia, adottano un efficace sistema di controllo dei rischi fiscali”, ha aggiunto la presidente, che poi ha segnalato: “Non sempre i principi di delega individuano con chiarezza la direzione degli interventi che il legislatore delegato dovrà attuare. Sarà quindi fondamentale che nella fase di attuazione sia assicurato un adeguato coinvolgimento delle imprese, degli operatori economici e delle associazioni che li rappresentano. Infine, un ulteriore tema di rilievo attiene alle sorti dell’IRAP”.
La delega ne prevede il progressivo superamento e la sostituzione con una sovraimposta a carico delle sole società di capitali con base imponibile corrispondente a quella dell’IRES, ma al lordo delle perdite. “Tale sovraimposta – ha detto – dovrà essere tendenzialmente equivalente, per gettito – come anticipato dal Viceministro Leo – all’IRAP oggi dovuta dai soggetti passivi dell’IRES; sicché l’eliminazione dell’IRAP sugli altri soggetti dovrebbe essere attuata con autonome risorse da reperire gradualmente”.
Sulla Giustizia, Grieco ha lodato gli interventi messi in campo fino ad oggi grazie alle risorse del Pnrr e ha auspicato “un miglioramento anche nella gestione e organizzazione territoriale della giustizia italiana”, con interventi volti a “garantire un livello di digitalizzazione omogeneo nei diversi tribunali e a favorire la diffusione delle migliori prassi organizzative seguite dagli uffici più produttivi. Un’attenta valutazione della domanda e dell’offerta di giustizia sul territorio dovrebbe, inoltre, guidare un ulteriore sforzo di riordino della geografia giudiziaria”.
Grieco: “In atto un’emergenza demografica, incentivi per 2 milioni di donne che possono lavorare”
“È in atto una vera emergenza demografica – ha affermato con forza Patrizia Grieco – La popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2023 è scesa al di sotto dei 59 milioni di unità, circa 180 mila in meno rispetto all’anno precedente”
Secondo la presidente di Assonime “occorrono anche politiche che permettano una più facile conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare: mi riferisco a orari di lavoro flessibili, ad asili nido (un importantissimo target previsto dal Pnrr che rischiamo di mancare) a scuole a tempo pieno, a centri estivi, e non da ultimo ai servizi di cura per gli anziani. Ma soprattutto occorre più consapevolezza su un fatto fondamentale: i Paesi a più alta natalità sono quelli con una più alta occupazione femminile”.
“È evidente – ha dichiarato la numero uno dell’associazione per le società per azioni italiane – che il sostegno della natalità è importante, ma realisticamente nei prossimi venti o trent’anni potrà scalfire il problema. Quindi, oggi la strada da percorrere per sopperire in parte alla diminuzione della forza lavoro non può che essere quella di incentivare soprattutto l’occupazione femminile in Italia, dove mancano all’appello circa 2 milioni di donne che potrebbero lavorare (e fare più figli) e, contemporaneamente, di accogliere e formare un numero adeguato di lavoratori stranieri regolari”.
L’Assemblea rielegge Grieco e nomina il nuovo Consiglio direttivo
L’assemblea privata di Assonime, che ha rieletto Patrizia Grieco presidente per il biennio 2023-24. ha nominato i componenti del Consiglio direttivo. Ne faranno parte: Alberto Giovanni Aleotti, Sergio Balbinot, Lorenzo Bini Smaghi, Alberto Bombassei, Marco Emilio Boroli, Michaela Castelli, Carlo Cimbri, Matteo Del Fante, Fabrizio Di Amato, Gianluca Ferrero, Aldo Fumagalli Romario, Luca Garavoglia, Gioia Ghezzi, Nicoletta Giadrossi, Gian Maria Gros-Pietro, Pietro Guindani, Giuseppe Lavazza, Andrea Munari, Pier Carlo Padoan, Corrado Passera, Stefano Pontecorvo, Salvatore Rossi, Pietro Salini, Dario Scannapieco, Paolo Scaroni, Andrea Sironi, Maurizio Stirpe, Marco Tronchetti Provera, Giuseppe Zafarana, Laura Zanetti.
L’assemblea ha nominato inoltre Franco Bassanini come membro onorario del Consiglio direttivo, che affianca così nella medesima posizione Carlo De Benedetti e Enrico Salza. Infine, sono membri di diritto del Consiglio direttivo i Past President Luigi Abete, Innocenzo Cipolletta, Vittorio Mincato e Maurizio Sella. L’Assemblea ha poi nominato la Giunta dell’Associazione e il Collegio dei Revisori dei Conti.
Durante la riunione, spiega Assonime in una nota, è stato commentato il Rapporto di Giunta coordinato da Corrado Passera su “L’evoluzione dell’organo amministrativo tra sostenibilità e trasformazione digitale” con il direttore per gli affari finanziari e delle imprese Ocse, Carmine Di Noia, che ha svolto una presentazione sui nuovi principi di Corporate Governance dell’Ocse approvati all’inizio del mese di giugno.
A norma di statuto, l’assemblea ha infine approvato il preventivo delle spese e delle entrate per il biennio 2023-2024. L’assemblea privata, conclude la nota, è stata preceduta dalla giunta dell’Associazione, che ha approvato il bilancio 2022, che registra un avanzo di gestione di 165.286 euro.
Gentiloni, Leo e Fitto all’assemblea Assonime
Intervenendo all’assemblea biennale di Assonime il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo ha assicurato che sulla revisione delle imposte il Governo non farà “salti in avanti.
Faremo tutto con le necessarie coperture. É chiaro che se non ci sono le risorse, le riforme non si possono fare, ma siamo confidenti che ci saranno”. “Il lavoratore dipendente deve essere aiutato, noi guardiamo al lavoratore dipendente con la stessa attenzione con cui guardiamo alle imprese e agli autonomi” – ha aggiunto, spiegando che “”in aggiunta alle deduzioni per la formazione e ai fringe benefit, per i quali abbiamo elevato il tetto e lo stabilizzeremo, stiamo cercando di rendere strutturale il taglio del cuneo”, ha detto indicando anche “la riduzione della tassazione sugli straordinari, sui premi di produzione e sugli straordinari che eccedono una certa soglia”.
“L’Italia ha buon livello di crescita nel primo trimestre del 2023, dello 0,6%, e può conservare un discreto livello per il 2023″. ha detto invece il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, aggiungendo che resta “l’incertezza alimentata dalla guerra”. “La congiuntura economica nella quale ci troviamo in Europa è migliore di quella che ci aspettavamo l’estate scorsa, ma è leggermente meno incoraggiante di quella che tre-quattro mesi fa si prevedeva”, ha aggiunto, sottolineando che “la crescita, continuerà nel 2023 ma sarà più contenuta”. Gentiloni ha spiegato che “abbiamo avuto due trimestri di stagnazione, dovuta alla contrazione soprattutto nel primo trimestre 2023 di due grandi economie europee, come quella tedesca e olandese. Questo – ha chiosato – porta a una crescita che continuerà nel 2023 ma sarà più contenuta rispetto alle previsioni precedenti”.