Occorre scongiurare in tutti i modi l’arrivo della procedura d’infrazione per debito eccessivo proposta dalla Commissione europea lo scorso 5 giugno . L’ultima parola spetterà al Consiglio europeo che si riunirà il prossimo luglio. Entro quella data, l’Italia deve fare tutto il possibile affinché i ministri dell’Economia e delle Finanze degli Stati membri mettano da parte qualsiasi tipo di sanzione nei confronti del nostro Paese. Lo chiede con forza Innocenzo Cipolletta, confermato alla presidenza di Assonime per un secondo biennio, nell’ambito dell’Assemblea dell’Associazione che raccoglie le grandi spa italiane, tenutasi oggi, 11 giugno, a Roma alla presenza del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
ASSONIME SULLA PROCEDURA D’INFRAZIONE
Cipolletta ha usato parole chiare e dirette: “Questo è il momento di prendere sul serio le osservazioni che ci vengono dall’Europa e, con la dovuta attenzione ai bisogni degli italiani condurre un negoziato che fermi la minaccia”. La decisione della commissione non è stata una sorpresa, “C’era d’aspettarselo” commenta il presidente di Assonime. I dati, d’altronde sono inconfutabili: nel 2018 il debito pubblico italiano è salito al 132,2% del PIL e le stime per i prossimi anni sono tutt’altro che positive: 133,7% nel 2019, 135,2% nel 2020.
“Occorre una svolta”, ha sottolineato il numero uno di Assonime. Per realizzarla, il Governo deve mettere da parte promesse e slogan elettorali. “Non è tempo per riduzioni della pressione fiscale in disavanzo. Né è tempo per un aumento della spesa pubblica, che anzi va ridotta”, – ha sottolineato l’economista nella sua relazione.
Rivolgendosi direttamente al ministro dell’Economia e al Premier, Cipolletta – citando il presidente della Bce, Mario Draghi – ha dichiarato: “Signor ministro, signor Presidente, vi chiediamo di fare ‘whatever it takes’ per scongiurare la minaccia della procedura di infrazione”.
CIPOLLETTA: “SERVE UN MIGLIORAMENTO STRUTTURALE DEI CONTI PUBBLICI”
Nonostante la necessaria attenzione ai conti pubblici, il Governo ha ampi margini di manovra: “Per sostenere la crescita bisogna realizzare opere che da subito abbiano un concreto impatto sulla ripresa economica: dal rapido completamento delle importanti opere infrastrutturali già avviate o pronte a partire, agli interventi diffusi sul territorio. Non è questione di scegliere tra piccole e grandi opere: al Paese servono entrambe”, ha dichiarato il presidente.
Nel corso del suo discorso, Cipolletta ha sottolineato l’importanza di attuare “un deciso e strutturale miglioramento dei conti pubblici”, azione che passa attraverso la riduzione “del peso del debito pubblico”. “Soltanto così – ha proseguito – sarà possibile una riduzione dello spread e quindi del peso degli interessi, liberando così risorse pubbliche che potrebbero andare a favore dei cittadini. L’opposto sarebbe catastrofico”.
“DARE CERTEZZA ALLE IMPRESE”
Assonime ha fatto anche un’analisi della situazione in cui si sono trovate ad operare le imprese negli ultimi 20-25 anni. L’Italia si distingue per una produzione normativa “volta troppo spesso a correggere o cancellare misure riconducibili a precedenti amministrazioni”. Un’attitudine che “genera una forte incertezza per le imprese”, ha osservato il presidente dell’Associazione.
Parlando dell’ultimo Governo, ci sono tre esempi eclatanti: il reddito di cittadinanza avviato “con una fretta eccessiva e, soprattutto senza una preparazione adeguata delle strutture che dovranno attuare questi provvedimenti”, spiega Cipolletta. Ma anche il decreto dignità, e quota 100, misure che “sembrano motivate più dall’obiettivo di contrastare provvedimenti presi da altri governi che da quello di dare un assetto stabile a istituzioni rilevanti per la vita del Paese”.
L’elenco è lungo. Negli ultimi 20/25 anni sono state attuate: 12 riforme del sistema della giustizia, 7 riforme per le crisi d’impresa, 7 riforme del mercato del lavoro, 5 riforme del sistema pensionistico, 9 riforme del sistema di tassazione delle imprese.
“Non neghiamo la necessità di riforme nel nostro Paese – ammette Cipolletta – ma gran parte delle riforme che servono all’Italia non richiede nuovi interventi normativi. La vera sfida è quella di assicurare la buona gestione degli assetti esistenti, la graduale ma costante semplificazione degli istituti, un quadro giuridico più stabile”.
Cipolletta ha espresso le sue perplessità anche sulla disciplina della crisi d’impresa e ha esortato a esplorare “nuove possibilità di finanziamento delle imprese non quotate, convogliando in misura maggiore il risparmio delle famiglie”.
“IN ITALIA ATTEGGIAMENTI DA VENTENNIO FASCISTA”
Nel nostro Paese “sono tornate tensioni politiche esacerbate. L’intolleranza prevale spesso sulla disponibilità al vivere comune“, dice il presidente di Assonime. “Ci si abitua purtroppo ad atti di razzismo e di prevaricazione, mentre vengono rispolverati slogan e atteggiamenti del periodo più buio del nostro Paese: quello del ventennio fascista che pensavano aver messo definitivamente nei musei della storia”, ha continuato Cipolletta. “Facciamo nostre le esortazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella che ebbe a dire non molto tempo fa ‘Affiorano, rumorosamente, atteggiamenti di intolleranza e di aggressività’, di chiusura alle esigenze altrui. Sono fenomeni minoritari, sempre esistiti, ma sembrano attenuate le remore che prima ne frenavano le manifestazioni. Bisogna evitare che si saldino tra loro a livello internazionale“, ha aggiunto.
TRIA E CONTE: “DETERMINATI A EVITARE LA PROCEDURA”
Nel corso del suo intervento all’Assemblea di Assonime, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, ha risposto alle parole del presidente Cipolletta, garantendo alla luce delle nuove stime, che “i saldi di finanza pubblica saranno sostanzialmente minori, pur a legislazione invariata, di quelli stimati in precedenza e risulteranno di conseguenza coerenti con quanto previsto dal braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita”.
“Le stime fornite dal Governo sono caratterizzate da un elevato grado di prudenza quanto mai opportuno in un quadro economico di incertezze”, ha continuato Tria, che ha cercato di rassicurare sul rischio per l’Italia di ricevere una procedura d’infrazione rimarcando che “la stabilità finanziaria è un obiettivo imprescindibile“. “Il Governo continuerà a lavorare per portare avanti un dialogo costruttivo con la commissione. Siamo determinati a centrare gli obiettivi adottando la dove necessario le iniziative adeguate per il loro raggiungimento”.
Parole confermate anche dal Premier Conte: “Siamo determinati ad evitare una procedura d’infrazione. Uno scenario che dobbiamo assolutamente scongiurare”, ha dichiarato il Premier, sostenendo di essere convinto di riuscire a farlo “senza manovre bis” che risulterebbero ancora più “dannose per il Paese”. “L’impegno del Governo è quello di concordare con i partner europei un percorso credibile di riduzione del debito, nel segno della sostenibilità sociale e senza attuare manovre recessive, che sarebbero in contraddizione con l’agenda di rilancio della crescita adottata sin dallo scorso anno”.