Assolombarda ha firmato un patto con i sindacati territoriali per rilanciare il governo metropolitano e promuovere una vera riforma delle città metropolitane. L’accordo è stato firmato da Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda, Massimo Bonini, Segretario Generale CGIL Milano, Mario Principe, Segretario Generale CGIL Ticino Olona, Carlo Gerla, Segretario Generale CISL Milano Metropolitana e Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Milano.
Attenzione alle risorse delle città metropolitane
Con questo patto, Assolombarda e i sindacati intendono sollevare l’attenzione sul tema del governo, delle funzioni e delle risorse delle città metropolitane, con particolare riferimento a Milano. Si impegnano, inoltre, a confrontarsi costantemente con altre organizzazioni territoriali, forze politiche e istituzioni per promuovere le tematiche affrontate nell’accordo e sviluppare iniziative per una vera riforma delle città metropolitane.
Assegnare alle città metropolitane la funzione di coordinamento dei servizi a rete
Uno dei punti centrali dell’accordo riguarda l’assegnazione alle città metropolitane della funzione di coordinamento dei servizi a rete. Ciò comprende la gestione delle reti dell’acqua, del ciclo dei rifiuti con un’attenzione all’economia circolare e alla valorizzazione energetica, nonché delle reti di mobilità pubblica e privata. Viene sottolineata l’importanza di un’ottica metropolitana interconnessa che superi i confini dei singoli comuni capoluogo e miri a un impatto ambientale zero. Allo stesso modo, le reti telematiche devono favorire la crescita e l’integrazione di tutti i territori dell’area metropolitana, mentre la tutela dell’ambiente richiede una visione e scelte che considerino l’intera area. È inoltre fondamentale sviluppare una rete di servizi per il lavoro e la formazione, offrendo opportunità di riqualificazione adeguata ai lavoratori.
Maggiore coordinamento tra le istituzioni
Assolombarda e i sindacati chiedono anche la necessità di maggiore coordinamento tra tutte le istituzioni che operano nell’area della città metropolitana, inclusi i comuni, nonché tra le istituzioni regionali e statali che influiscono nell’area.
Altro punto cruciale è riguarda la sostenibilità del bilancio delle città metropolitane e la necessità di un organico di personale adeguato alle nuove funzioni. Senza un bilancio e una struttura organizzativa adeguate, non sarà mai possibile esercitare una funzione di governo delle reti, coordinare gli enti o sviluppare una programmazione strategica.
Per ultimo, Assolombarda e i sindacati territoriali “convergono nella necessità di un nuovo assetto istituzionale delle città metropolitane, in quanto non può esserci funzione di governo senza una legittimazione democratica che permette ai cittadini di riconoscersi nell’istituzione città metropolitana. Ciò è ancora più importante in una fase nella quale i dati di partecipazione alle elezioni segnano una preoccupante disaffezione dei cittadini verso le istituzioni”.
“Per rispondere alla sfida della competitività, è fondamentale dotare la città metropolitana di Milano di strumenti e risorse adeguati a governare un territorio già molto interconnesso sul piano delle reti, della mobilità, dei servizi, anche in vista della messa a terra del PNRR – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Purtroppo, invece, persistono da troppo tempo forti criticità: l’Ente oggi costituisce un progetto incompiuto e, peraltro, vive uno stato finanziario allarmante. Abbiamo quindi voluto promuovere questo patto con i sindacati con l’obiettivo di portare il tema all’attenzione delle forze politiche e delle Istituzioni per definire una nuova funzione di governo delle città metropolitane, oggi autentica ‘cenerentola’ nell’assetto istituzionale del Paese”.
“Nel Paese è aperto un dibattito sulle riforme istituzionali, sono state presentate proposte di legge per ridefinire il ruolo e funzioni delle provincie. Noi riteniamo indispensabile porre al centro di questo dibattito la funzione ed il ruolo delle città metropolitane, in particolare, per quanto riguarda l’area Milanese, a partire dalla necessaria funzione di coordinamento dei servizi a rete, della sostenibilità e disponibilità di bilancio e di organico adeguato alle nuove funzioni di competenza, oltre alla specificità del territorio. Un nuovo assetto istituzionale delle città metropolitane – con rinnovate e più specifiche funzioni amministrative, in grado di mettere in rete i servizi primari e coordinare i diversi operatori locali, progettare la mobilità a medio raggio tra i vari comuni – ha bisogno di una legittimazione democratica che permetta a tutti i cittadini dell’area di riconoscersi nella istituzione città metropolitana” – hanno commentato CGIL Milano e Ticino Olona, CISL Milano e UIL Milano.