“Le assicurazioni sono molto meno citate delle banche come sostegno all’economia, ma a torto. Il contributo che possono offrire alla crescita è duplice, come duplice è la loro natura”. Lo ha detto Salvatore Rossi, numero uno dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni e direttore generale della Banca d’Italia, intervenendo al nono Congresso della Fisac/Cgil.
“Le compagnie assicurano contro i rischi, è il loro compito: i rischi delle persone, quelli delle famiglie, quelli delle imprese – ha continuato Rossi – Di queste ultime migliorano lo stesso merito creditizio, spostando su di sé il rischio, ad esempio, da attacchi cyber, da eventi colposi di cui le imprese siano chiamate a rispondere, da eventi”.
Il Presidente dell’Ivass si è poi concentrato sul “tema degli investimenti che le compagnie assicurative fanno con le loro ingenti risorse. Comprare titoli di Stato va bene ma occorre, nell’interesse stesso della stabilità del sistema assicurativo, che gli investimenti siano diversificati. C’è spazio per finanziare sia le infrastrutture sia lo sviluppo delle imprese“.
Da questo punto di vista, “l’introduzione in Italia dei Piani individuali di risparmio (PIR) – strumenti di risparmio agevolati sotto il profilo fiscale volti a indirizzare il risparmio verso l’economia reale – è stata accolta da investitori e risparmiatori con molto interesse, anche nel settore assicurativo. Iniziativa per certi versi analoga è quella, in fase di definizione a livello comunitario, sui Prodotti individuali pensionistici pan-europei (PEPP)“.
Il nodo, dal lato dei supervisori, “è trovare un nuovo punto di equilibrio tra la tutela degli assicurati, la sana e prudente gestione delle compagnie di assicurazione e il ruolo che il settore assicurativo è chiamato a svolgere a sostegno della crescita economica nei nostri Paesi – ha concluso Rossi – È uno degli obiettivi della revisione in corso di Solvency II, il quadro di regole europeo in materia di vigilanza prudenziale sul settore assicurativo. Solvency II è già stata emendata nell’ottica di rimuovere ostacoli inutili alla crescita economica, con riguardo all’investimento in infrastrutture e alla cartolarizzazione standardizzata e trasparente. Ci aspettiamo che in questa prima revisione generale vengano attenuati, sebbene con la necessaria prudenza, alcuni oneri normativi eccessivamente gravosi per le imprese di assicurazione che intendano investire in talune classi di attivi, ad esempio in obbligazioni prive di rating e in titoli azionari non quotati”.