In Italia i premi dell’assicurazione Rc Auto “sono calati del 20% in tre anni”. Lo ha detto la presidentessa dell’Ania, Maria Bianca Farina, durante l’assemblea- annuale dell’associazione, precisando che il prezzo medio delle polizze è risultato pari a 439 euro nell’ultimo trimestre del 2015.
“È una discesa importante – ha aggiunto – e deriva sia da una minore circolazione dei veicoli sia dalle norme che hanno inciso sugli incidenti lievi, che si sono dimezzati”. Eppure, Farina rileva che c’è ancora un problema di frodi “troppo numerose”.
Nel confronto internazionale, la numero uno dell’Ania ha fatto notare che “il divario fra le polizze italiane e la media dei principali Paesi europei si è fortemente ridotto, scendendo da 213 euro nella media del periodo 2008-2012 a 138 euro nel 2015. E nei primi cinque mesi dell’anno in corso questa differenza si è ulteriormente assottigliata”.
Quanto agli investimenti delle imprese assicuratrici, “ammontano a 700 miliardi e 600 riguardano la copertura di riserve, di queste 280 miliardi sono in Titoli di Stato italiani – ha proseguito Farina –. Nei prossimi anni, complice lo scenario dei tassi, si dovranno allocare in investimenti alternativi oggi contenuti ma che stanno crescendo. Questo avverrà con un duplice vantaggio: rendimenti per le compagnie e quota di risparmio verso l’economia reale”.
Intanto, le assicurazioni italiane lo scorso anno hanno erogato in prestazioni agli assicurati “il 9% del Pil – ha continuato Farina –. Il 2015 è stato un anno positivo con una raccolta premi di 145 miliardi. Le sfide che il Paese ha davanti aiutano a comprendere il valore della copertura assicurativa. I primi mesi del 2016 stanno dimostrando un ritorno verso i prodotti garantiti” rispetto alla tendenza dello scorso anno con il forte incremento dei prodotti vita del ramo III, quelli non garantiti.
Le assicurazioni nel 2015 hanno registrato un utile complessivo (danni e vita) di 5,7 miliardi, in calo rispetto ai 6 miliardi del 2014. Il roe lo scorso anno è stato pari al 10,1% (10,2% l’anno precedente”.
Per quanto riguarda invece Atlante 2, il nuovo fondo privato per rilevare le sofferenze del settore bancario, le compagnie assicurative italiane affermano di non essere state ancora coinvolte nel tavolo per la creazione del nuovo veicolo.
“Abbiamo investito in modo convinto e consistente in Atlante – ha sottolineato la numero uno dell’Ania –, di Atlante2 non abbiamo parlato con i nostri soci e non è nelle nostre agende”.
Per quanto concerne il fondo Atlante già attivo, che ha a disposizione ancora 1,7 miliardi per l’acquisto di Npl delle banche, “siamo fiduciosi che saprà darci un rendimento in un mondo di tassi zero – ha detto ancora Farina –. Abbiamo investito in maniera significativa nel fondo Atlante, convinti che era il modo giusto per salvaguardare gli investimenti. Ora monitoriamo la situazione e siamo fiduciosi che possa darci buoni risultati”.
Infine, intervenendo a proposito dell’economia nazionale, Farina ha detto che “l’Italia sta vivendo un momento cruciale per il suo futuro. Dopo due gravi recessioni si vedono finalmente segnali di ripresa. Si tratta tuttavia di una ripresa ancora fragile, esposta a numerosi fattori di incertezza nazionali e globali. È urgente agire per rafforzare la ripresa ed evitare che il paese interrompa ancora una volta un percorso di sviluppo che è indispensabile per la stabilità sociale e il benessere delle future generazioni. Noi crediamo che il salto di qualità sia possibile”.
In questo contesto, le compagnie assicurative “condividono la volontà riformatrice di questo governo – ha concluso Farina – Auspichiamo una ripresa vigorosa e ampia del processo di riforma e riteniamo essenziale accelerare nell’attuazione degli interventi programmati per il cambiamento e la modernizzazione. Ai legislatori e regolatori, europei e italiani chiediamo stabilità e certezza, dopo un periodo di incessanti modifiche normative, e una riflessione comune sul tema della semplificazione”.