La recessione innescata dal coronavirus pesa anche sulle assicurazioni italiane, al punto che “a fine marzo la posizione di solvibilità delle compagnie era in media inferiore di 25 punti percentuali rispetto a fine dicembre: dal 235 al 210 per cento”. Lo ha detto nelle Considerazioni annuali il presidente dell’Ivass, Daniele Franco, aggiungendo che fin qui – su indicazione dello stesso Istituto – le imprese hanno cancellato, sospeso o rinviato dividendi per 4,4 miliardi di euro.
I NUMERI DEL 2019
Nel complesso, comunque, il sistema ha retto, perché “a fine 2019 l’industria assicurativa italiana si presentava in buona salute”, ha sottolineato ancora Franco.
Nel dettaglio, dalla Relazione dell’Ivass emerge che l’anno scorso la raccolta premi ha superato i 140 miliardi (+4% sul 2018, pari al 7,8% del Pil), di cui 106 nel ramo Vita (+3,9% su anno, il 5,9% del Pil) e 34 nel Danni (+3,2%, l’1,9% del Pil). Allo stesso tempo, le imprese hanno rimborsato costi legati a sinistri per 76 miliardi nel Vita (inclusi riscatti e capitali e rendite maturati) e per 20 miliardi nel Danni, pari rispettivamente al 71 e al 64% dei premi raccolti.
Quanto al Roe, a dicembre 2019 superava in media il 12%, in forte crescita rispetto al 6,4% dell’anno precedente. I fondi propri delle compagnie ammontavano invece a circa 2,4 volte il requisito minimo di capitale.
Sul fronte degli investimenti – esclusi gli attivi destinati a contratti index e unit linked – le imprese di assicurazione hanno immesso nel sistema 768 miliardi, di cui il 52% in titoli di Stato, il 20% in obbligazioni societarie, l’11% in partecipazioni e il 13% in quote di Oicr.
RC AUTO
In tema di Rc auto, secondo le stime dell’Ivass, la riduzione forzata della circolazione durante il lockdown ha dimezzato gli incidenti stradali, “consentendo di quantificare per le compagnie un risparmio medio variabile tra 36 e 41 euro per polizza – ha spiegato Franco – Se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano”.
L’anno scorso il premio medio delle polizze Rc auto si è attestato a 404 euro, in calo del 2,7% rispetto al 2018. Negli ultimi sei anni, la flessione è stata del 22% e la differenza rispetto agli altri Paesi europei si è ridotta da oltre 200 a 90 euro.
Tuttavia, il numero uno dell’Ivass ha sottolineato che “in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani”. Per questo, l’Istituto di vigilanza “ritiene non più procrastinabile un riordino della normativa del settore ed è pronto a fornire il proprio contributo tecnico al fine di accrescere l’efficienza del mercato e promuovere una riduzione dei prezzi meglio distribuita, una migliore qualità dell’offerta e una maggiore tempestività dei risarcimenti”.
ITALIA SOTTOASSICURATA: SERVONO PRODOTTI CHIARI
Per Franco, “la pandemia ha confermato il livello di sottoassicurazione del nostro Paese in alcuni comparti”, perciò “dobbiamo utilizzare la fase che si apre dopo l’emergenza per colmare ritardi e carenze: alle compagnie chiediamo di definire prodotti chiari in ciò che offrono e non offrono, scevri da eccessive complessità e non impoveriti da cavilli e clausole di esclusione. Il prossimo piano strategico dell’Ivass darà spazio all’obiettivo di razionalizzare e semplificare gli adempimenti degli operatori del settore. Le assicurazioni devono contribuire, oltre che ad attenuare l’impatto della crisi, a riportare l’economia su tassi di crescita più elevati”.