“Il cambiamento accelerato del clima terrestre ha aumentato la frequenza e l’intensità delle inondazioni fluviali e costiere, delle frane, delle siccità e degli incendi boschivi in tutto il mondo.” Queste parole, pronunciate dal presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, alla conferenza organizzata dall’Ania su “Finanziamento e ruolo delle assicurazioni sui rischi catastrofali per una nuova partnership pubblico-privato”, hanno sottolineato la crescente urgenza di affrontare le sfide legate ai disastri naturali, soprattutto alla luce delle recenti alluvioni che hanno colpito la Romagna e le Marche, dove fiumi esondati, allagamenti e case sott’acqua hanno rinnovato l’incubo delle catastrofi naturali.
Un approccio proattivo: la chiave per affrontare i rischi naturali
Durante il suo intervento, Signorini ha messo in evidenza che l’Europa sta vivendo un significativo riscaldamento climatico, segnalando che “la temperatura media per il territorio europeo nell’agosto 2024 era superiore di oltre 1,5 °C rispetto alla media del 1991-2020.” Ha richiamato l’attenzione sulla necessità di risposte rapide ed efficaci.
Oltre agli eventi climatici, Signorini ha richiamato l’attenzione su altri disastri naturali, come terremoti ed eruzioni vulcaniche, e sul loro impatto economico e sociale. “Si osservano sempre più tentativi di misurare l’impatto economico degli eventi naturali in modo affidabile,” ha dichiarato, citando il Rapporto sullo Stato del Clima in Europa del 2023, che stima i danni diretti causati da inondazioni e incendi a oltre 13 miliardi di euro.
Signorini ha discusso dell’importanza di un approccio proattivo nella gestione del rischio, affermando che “un approccio puramente ex-post alla riparazione dei danni è probabilmente subottimale.” Signorini ha sottolineato che l’assicurazione privata può essere limitata nella copertura degli eventi catastrofici, rendendo necessaria una combinazione di intervento pubblico e assicurazione privata. Ha richiamato un recente “decalogo” dell’Ocse e dell’Iais, affermando che “un meccanismo efficace per la protezione contro le catastrofi naturali richiede la cooperazione di molti stakeholders.”
La ricetta di Signorini per migliorare la copertura in Italia
Particolare attenzione è stata rivolta al divario di protezione in Italia, dove “il 97% delle perdite subite per terremoti e inondazioni non erano assicurate.” Questo dato mette in luce la necessità di una maggiore copertura. Signorini ha spiegato che tale divario deriva da fattori di domanda e offerta nel mercato assicurativo, inclusa la scarsa consapevolezza del rischio e la difficoltà di comprensione delle polizze. Ha suggerito che “l’aspettativa che le fonti pubbliche compensino alcune perdite può influenzare la domanda di copertura.”
Ma come ridurre l’insufficienza di coperture assicurative? Signorini ha identificato “due ingredienti chiave”: “maggiore consapevolezza dei rischi e degli strumenti disponibili per la tutela dei rischi, e un costante miglioramento di chiarezza e trasparenza dal lato dell’industria.” Ha osservato che “se cittadini e imprese sono ben informati sui rischi, è probabile che siano meglio attrezzati per cercare protezioni” e adottare misure di mitigazione.
Infine, ha sottolineato l’importanza di migliorare la comunicazione nel settore assicurativo: “Le assicurazioni dovrebbero costantemente migliorare la struttura e il linguaggio dei contratti, così come gli aspetti delle politiche di distribuzione.” Ha concluso affermando che “assicurare che i contratti siano il più possibile chiari, semplici e leggibili è importante non solo per l’equità, ma anche per garantire che la competizione del mercato funzioni efficacemente”.
Un sistema assicurativo ben progettato non solo protegge gli individui e le imprese, ma contribuisce anche alla stabilità economica generale.