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Assemblea Unioncamere: scommettere sui giovani come protagonisti di un nuovo modello di sviluppo

Oltre 242 miliardi di euro pari al 17,2% del totale. A tanto ammonta il valore aggiunto prodotto dagli oltre 3,8 milioni di giovani occupati in Italia. Una parte significativa del valore aggiunto dei giovani proviene dalle 675mila imprese di under 35, aumentate lo scorso anno di oltre il 10%. E ci sono altre 100mila imprese che potrebbero nascere per iniziativa giovanile che attendono solo l’occasione per mettersi sul mercato.

Queste sono le cifre più significative che emergono dallo specifico focus realizzato da Unioncamere e presentato oggi in occasione della 137 Assemblea dei Presidenti delle Camere di Commercio italiane.

“Dobbiamo far diventare i giovani i veri protagonisti di un nuovo modello di sviluppo, compatibile e sostenibile”, ha evidenziato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Molte le strade da percorrere: semplificare la riforma dell’apprendistato, ridare slancio ai servizi per l’impiego attraverso una regia unitaria a livello nazionale che veda coinvolti tra gli altri le Camere di commercio”. Nella sua relazione Dardanello afferma come l’Italia abbia bisogno di un grande piano di investimenti per creare occupazione e rilanciare la domanda interna, in cui lo Stato torni a giocare un ruolo strategico di primo piano e in cui si aprano spazi al settore privato. In particolare, Dardanello precisa che debba essere rivisto il titolo V della Costituzione per dare certezza sulla ripartizione delle competenze tra Stato, Regioni ed enti locali, attuando il principio di sussidiarietà.

Ed è proprio sul titolo V della Costituzione che torna, nel suo intervento, Enrico Giovannini, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nel suo intervento all’assemblea, Giovannini specifica come sebbene la modifica del titolo V sia un passo importante, nel momento in cui si parla di riforma del lavoro, questa non deve essere radicale ma occorre toccare i giusti tasti. In particolare, Giovannini lancia un nuovo tema: il life in Italy. “Ci dobbiamo domandare perché così poche imprese e giovani da fuori vengono in Italia. Sarebbe bello se in 10 anni noi riuscissimo a rilanciare un nuovo tema: life in Italy”, ha detto il ministro che vede nell’Expo 2015 a Milano la possibilità di dimostrare che in Italia si può fare impresa. Giovannini aggiunge infine la necessità sia di rivedere il sistema fiscale, attraverso l’approvazione della delega fiscale in Parlamento; sia di un intervento significativo sul tema dei servizi d’impiego: occorre costruire una struttura che metta insieme tutti quelli che hanno informazioni sul mercato del lavoro.

A conclusione dell’assembla è intervenuto Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico che ha sottolineato, così come Giovannini, l’importanza di individuare le giuste misure per competere con le imprese europee. De Vincenti ha ricordato come il governo si stia impegnando per far crescere l’Italia attraverso vari provvedimenti tra cui la cassa integrazione in deroga, l’efficienza energetica e il pagamento dei debiti delle PA nei confronti delle imprese. Aggiungendo come lo stesso governo si stia impegnando per rilanciare la domanda aggregata e semplificare il quadro regolatorio in modo da sbloccare la difficoltà di accesso al credito delle Pmi. 

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