Giorno di assemblea annuale per Terna e Saipem. Per Terna, non nasconde la sua soddisfazione l’Ad Stefano Donnarumma che mette subito in luce la chiusura positiva di un anno difficile.
“Nonostante il complesso scenario legato all’emergenza sanitaria – ha esordito l’Ad nel corso dell’assemblea annuale, riunita senza la presenza fisica dei soci per ragioni anti-Covid – il titolo Terna chiude il 2020 in positivo, in controtendenza rispetto all’andamento dei principali mercati europei, a 6,250 euro/azione pari ad una performance annua del +4,97%”.
“Considerando sia la performance di borsa che l’impatto dei dividendi pagati nell’anno – aggiunge – il titolo Terna ha garantito un ritorno totale per i propri azionisti del 9,36 per cento”.
I soci di Terna sono stati comunque presenti a distanza, conferendo il 66,71% del capitale e hanno approvato i conti del bilancio 2020, chiusosi con un utile netto di gruppo di 785,5 milioni di euro. I soci hanno anche approvato la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2020 pari a 26,95 centesimi di euro per azione, in linea con la politica dichiarata al mercato (+8% rispetto al 2019), di cui 9,09 centesimi già pagati lo scorso novembre a titolo di acconto, mentre i rimanenti 17,86 centesimi per azione saranno pagati a giugno prossimo. “Nel 2020 Terna ha rilevato un miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari, avendo saputo imprimere una forte accelerazione alla realizzazione degli investimenti subito dopo il periodo di lockdown” ha sintetizzato l’Ad Donnarumma ricordando che i risultati conseguiti nel 2020 hanno raggiunto il livello più alto della storia del Gruppo.
Anche la presidente Valentina Bosetti ha voluto sottolineare che “Terna ha potuto dare una formidabile prova di resilienza, mettendo la sua capacità tecnologica, la sua coesione e la sua visione del futuro al servizio del Paese. Se il Paese ha tenuto è stato anche grazie alla tenuta del sistema elettrico, che fa perno sulla rete che Terna gestisce”.
Venerdì è stato anche il giorno dell’assemblea di Saipem che ha approvato il bilancio 2020 e l’avvicendamento tra Stefano Cao e Francesco Caio (finora presidente) alla guida dell’azienda. Tra i principali soci spiccano Eni con il 30,5% e Cdp Industria con il 12,55%. “Vorrei ringraziare il Consiglio per il lavoro fatto ed il supporto nella gestione di quest’ultimo triennio difficile”, ha dichiarato l’Ad uscente Stefano Cao, augurando al nuovo management di proseguire l’importante lavoro di valorizzazione svolto sin qui a favore degli stakeholders e del sistema Italia. Aprendo i lavoro, Francesco Caio aveva invece confermato uno scenario 2021 ancora “condizionato dalla pandemia”, in particolar modo nel primo semestre dell’anno. Dopo lo stop delle attività in Mozambico Saipem “non è al momento in grado di fornire una guidance finanziaria puntuale”, sebbene i volumi dell’anno siano ben supportati dal ricco portafoglio ordini e si preveda per l’esercizio “un Ebitda adjusted a un livello simile al 2020”.
Approvata a larga maggioranza (99,8% del capitale rappresentato) la nomina della presidente Silvia Merlo. Nel CdA sono stati nominati anche Alessandra Ferone, Pier Francesco Ragni, Marco Reggiani e Paola Tagliavini espressione della Lista presentata da Eni e Cdp, che ha ottenuto il 67,16% dei voti a favore, e Simon Schapira, Roberto Diacetti e Patrizia Michela Giangualano tratti dalla lista di minoranza espressione dei fondi, che ha ottenuto il 22,84% delle preferenze.
L’assemblea ha approvato a maggioranza la determinazione del compenso agli amministratori, stabilito in 70 mila euro lordi più le spese, e la Relazione 2021 sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti (oprima e seconda sezione). Via libera anche alla proposta d’acquisto di azioni proprie sino ad un massimo di 3,5 milioni di azioni e all’acquisto di azioni a servizio del piano di incentivazione di lungo termine.