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Assemblea Pd, Renzi sfida Grillo: via i finanziamenti subito, ma tu firma legge elettorale

Il segretario del Pd sta riservando una sorpresa a Beppe Grillo, raccogliendo la sfida del leader 5 Stelle: di fronte alla proposta di Renzi di tagliare 1mld ai costi della politica, Grillo lo aveva invitato a rinunciare da subito ai rimborsi elettorali – Renzi: “Lo faccio, ma Grillo firmi la nuova legge elettorale” – Berlusconi: “Meglio il Mattarellum”.

Assemblea Pd, Renzi sfida Grillo: via i finanziamenti subito, ma tu firma legge elettorale

Si annuncia scoppiettante la prima di Matteo Renzi da segretario del Pd, nell’Assemblea nazionale di Milano di oggi. Il neo eletto rappresentante del Partito Demoratico sta infatti riservando una sorpresa a Beppe Grillo, raccogliendo la sfida del leader 5 Stelle: di fronte alla proposta di Renzi di tagliare 1 miliardo ai costi della politica, Grillo lo aveva invitato a rinunciare da subito ai rimborsi elettorali. 

La richiesta al neo-segretario democratico era di fare come i parlamentari 5Stelle che si sono rifiutati di incassare i 45 milioni (9 milioni per prossimi 5 anni) spettanti loro. Per il Pd la rinuncia dovrebbe essere pari a oltre 48 milioni. Ecco, Renzi è seriamente tentato di accettare la scommessa-provocazione di Grillo, ma sfidandolo sulle riforme della politica e dei suoi costi. L’elenco è noto. Prevede una legge elettorale maggioritaria dove si sa chi vince e chi vince ha i numeri per governare 5 anni. 

La trasformazione del Senato in camera delle autonomie con i presidenti di Regione e i sindaci che vi siedono senza indennità. Superamento delle attuali province (la legge del ministro Delrio) in enti di secondo grado dei comuni (anche qui senza indennità) e città metropolitane. L’abolizione degli enti «inutili» (definizione dello stesso Renzi) come il Cnel. “Mettiamole insieme e contemporaneamente le nostre firme” è il rilancio che sta studiando Renzi anche alla luce della decisione del governo di tradurre con un decreto la fine del finanziamento pubblico ai partiti. 

Nella bagarre intanto è spuntata anche l’opinione del capo di Forza Italia Silvio Berlusconi, che sa parte sua auspica il ritorno al Mattarellum: “Ora si deve trovare un accordo per una nuova legge elettorale: noi pensiamo che questo accordo non si possa trovare se non con l’abrogazione in un colpo solo di questa legge ritornando alla legge di prima e cioè il Mattarellum. Per farlo speriamo che occorrano pochi mesi”.

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