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Assegno unico gennaio 2025: quando arriva il pagamento e perché è in ritardo? Le date e le novità

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A gennaio 2025, l’Assegno unico arriverà un po’ in ritardo, con pagamenti che partiranno dalla settimana del 20 gennaio. Se c’è un conguaglio, invece, bisognerà aspettare fino alla fine del mese. Il ritardo è dovuto all’adozione di un nuovo sistema di gestione, il Re.Tes (Reingegnerizzazione delle procedure di Tesoreria), che richiede qualche aggiustamento tecnico.

Nel 2025, inoltre, ci sono alcune novità: il rinnovo dell’Assegno sarà automatico e ci saranno piccoli aumenti per i più piccoli, oltre a semplificazioni per le famiglie con redditi più bassi.

Quando arriva l’Assegno unico a gennaio 2025?

Il pagamento dell’Assegno unico relativo al mese di gennaio 2025 verrà accreditato a partire dalla settimana del 20 gennaio. Non sono previste variazioni rispetto ai periodi precedenti, quindi gli importi saranno gli stessi dei mesi passati, salvo diverse comunicazioni.

Per coloro che devono ricevere un conguaglio, l’accredito avverrà entro la fine del mese, quindi tra il 27 e il 31 gennaio. Il conguaglio può risultare a credito, nel caso in cui l’importo da ricevere sia maggiore, o a debito, qualora ci siano somme da restituire.

Il ritardo nel pagamento dell’Assegno unico di gennaio è stato causato dai tempi necessari per aggiornare i calcoli in seguito alle modifiche previste dalla Legge di Bilancio 2025. L’Inps ha precisato, tramite il proprio profilo Facebook ufficiale, che le date del calendario pagamenti sono indicative e che gli accrediti avvengono generalmente entro la fine del mese.

Il sistema Re.Tes e le modifiche nell’Assegno unico nel 2025

Il sistema Re.Tes è una delle principali novità introdotte nel 2025. Attivo dal 1° gennaio, questo nuovo sistema di gestione dei pagamenti è stato sviluppato grazie alla collaborazione tra Inps, Banca d’Italia e la Ragioneria Generale dello Stato e riguarda tutti i pagamenti statali non pensionistici, compreso l’Assegno unico. In parole povere, si tratta di un nuovo sistema informatico creato per semplificare le procedure amministrative e allinearle con gli strumenti di pagamento più moderni. Ma come spesso accade quando ci sono cambiamenti tecnologici, ci vorrà qualche settimana per integrare correttamente il sistema.

Le novità dell’Assegno unico nel 2025

Nel 2025, l’Assegno unico presenta diverse modifiche importanti. Una delle principali riguarda il trattamento fiscale: le somme percepite non verranno più considerate nell’Isee, semplificando così l’accesso a varie prestazioni sociali, come il bonus nido (che può arrivare fino a 3.600 euro per le famiglie con reddito inferiore ai 40mila euro). Inoltre, per il primo anno di vita del bambino, l’importo dell’Assegno sarà aumentato del 50%.

Ci saranno aumenti? L’Assegno unico avrà un lieve incremento, ma niente di eclatante. Nel 2024, l’importo massimo era aumentato di circa 25 euro, ma per il 2025 l’incremento sarà più contenuto. L’Inps è in attesa del tasso di rivalutazione definitivo da parte dell’Istat, che sarà comunicato a metà gennaio, per aggiornare gli importi, compresi gli eventuali arretrati. Il tasso provvisorio per il 2025 è dello 0,8%, quindi non sono attesi grandi cambiamenti.

Rinnovo automatico e semplificazioni per le famiglie con reddito basso

Per i beneficiari che già ricevono l’Assegno unico, il rinnovo avverrà automaticamente, a condizione che l’Isee venga aggiornato entro il 28 febbraio 2025. L’Inps ha inviato una comunicazione a tutti i beneficiari, invitandoli ad aggiornare i dati tramite la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) precompilata.

Inoltre, le famiglie con Isee inferiore a 25mila euro avranno la possibilità di richiedere una maggiorazione dell’Assegno Unico, con l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze economiche.

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