Da oggi, primo marzo 2022, inizia l’era dell’assegno unico figli. La nuova prestazione ingloba quelle precedentemente in vigore e non prevede limiti di reddito. Per questo si definisce universale.
Ecco, in sintesi, quello che c’è da sapere.
Assegno unico figli: esistono dei requisiti?
Il sussidio vale per ogni figlio minorenne a carico a partire dal settimo mese di gravidanza e, al ricorrere di determinate condizioni, fino al compimento dei 21 anni di età.
I figli fra i 18 e 21 anni devono rispettare almeno uno di questi requisiti:
- andare a scuola, all’università, oppure frequentare un corso di formazione professionale;
- svolgere un tirocinio o un lavoro e avere un reddito inferiore a 8mila euro l’anno;
- essere registrato come disoccupato in cerca di lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolgere il servizio civile universale.
Per i figli a carico con disabilità, invece, l’assegno unico figli è riconosciuto sempre, senza limiti di età.
Quanto vale l’assegno unico figli?
L’importo varia a seconda dell’Isee e del numero dei figli.
Ad esempio, con un Isee inferiore a 15mila euro, tre figli e due genitori che lavorano si ricevono 700 euro al mese, perché si ha diritto a 175 euro per ogni figlio più una maggiorazione di 85 euro dal terzo figlio e 30 euro perché i genitori lavorano.
Per sapere in anticipo a quanto ammonterebbe il proprio assegno unico figli è possibile utilizzare il servizio di “Simulazione importo assegno mensile” sul sito dell’Inps, che fornisce un valore indicativo dell’importo mensile.
Presentare l’Isee è obbligatorio?
No: chi non lo farà riceverà comunque un importo minimo di 50 euro.
Come si fa la domanda per l’assegno unico figli?
La domanda si presenta dal sito dell’Inps, accedendo con le proprie credenziali. In alternativa, è possibile rivolgersi a chi svolge servizi di patronato oppure al Contact center Inps.
Quali dati e documenti servono?
Non molti: codice fiscale dei figli e del genitore diverso dal richiedente, codice Iban per il pagamento, dichiarazioni di responsabilità e assenso al trattamento dei dati. Non vanno allegati altri documenti.
Come funziona il pagamento da parte dell’Inps?
L’Inps versa i soldi direttamente sul conto corrente del beneficiario, che deve specificare il proprio Iban sul sito dell’Inps al momento della richiesta. Attenzione: il richiedente deve essere titolare o almeno cointestatario del conto corrente indicato.
Quando arriva il primo pagamento?
Fra il 15 e il 31 marzo l’Inps dovrebbe versare il primo assegno unico figli a tutti coloro che ne hanno fatto domanda a partire da gennaio 2022.
Come funziona per chi non ha fatto la domanda a gennaio?
In questo caso, c’è da fare una distinzione:
- chi presenta la domanda entro giugno ha diritto anche agli arretrati a partire da marzo;
- dopo giugno, invece, non si ha più diritto agli arretrati e il pagamento dell’assegno unico figli inizierà dal mese successivo a quello in cui è stata presentata la domanda.
L’assegno unico figli è compatibile con il reddito di cittadinanza?
Sì, e non solo: ai nuclei familiari che ricevono il reddito di cittadinanza, il nuovo sussidio sarà corrisposto dall’Inps senza necessità di presentare domanda.
Quali prestazioni vengono sostituite dall’assegno unico figli?
Il nuovo assegno assorbe le seguenti prestazioni:
- il premio alla nascita o all’adozione (Bonus mamma domani);
- l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori;
- gli assegni familiari ai nuclei familiari con figli e orfanili;
- l’assegno di natalità (cd. Bonus bebè);
- le detrazioni fiscali per figli fino a 21 anni.
Rimane invece in vigore il bonus asilo nido.
Quante famiglie hanno diritto all’assegno unico figli?
Stando ai dati ufficiali, la platea potenziale è composta da sette milioni di famiglie, per un totale di circa 11 milioni di figli. Fino alla settimana scorsa, però, l’Inps aveva ricevuto solo 2,2 milioni di domande.
Quanto costerà allo Stato?
Per il 2022 la spesa pubblica prevista ammonta a 15,12 miliardi di euro, cifra che salirà oltre i 18 miliardi a partire dall’anno prossimo.