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Asili nido gratis per (quasi) tutti dal 1° gennaio 2020

FIRSTonline

Asili nido gratis “per la grande maggioranza delle famiglie italiane” a partire dal primo gennaio 2020, e non da settembre, come si era detto in precedenza. Questa la promessa fatta martedì dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Nel dettaglio, l’intervento messo a punto dal Governo si articola in due aumenti:

  • da 1.500 a 3.000 euro annui per i nuclei con Isee sotto i 25 mila euro;
  • da 1.500 a 2.500 euro per quelli con Isee da 25 mila a 40 mila.

Per questo capitolo di spesa il governo ha stanziato in manovra 2,8 miliardi di euro da utilizzare nei prossimi tre anni.

“Quella della gratuità degli asili nido è una misura molto importante – ha detto il numero uno del Tesoro nel corso di un’audizione in commissione Bilancio al Senato – non solo dal punto di vista del welfare e dell’eguaglianza ma anche dal punto di vista del sostegno all’occupazione femminile e alla mobilità sociale”.

Secondo Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale della Banca d’Italia, “gli effetti del bonus per gli asili nido sono potenzialmente rilevanti”, ma “la scelta di legarlo all’Isee potrebbe scoraggiare l’offerta di lavoro di un secondo percettore di reddito, specie in prossimità delle soglie che determinano l’ammontare dell’importo: tanto più in quanto le rette che le famiglie pagano per gli asili nido sono già modulate in funzione dell’Isee”.

I dati Istat certificano che il rapporto fra posti disponibili e utenza potenziale nel 2016-17 era in media pari al 24%, “assai al di sotto del target del 33% fissato dal Consiglio europeo per favorire la conciliazione della vita familiare con quella lavorativa”, conclude Signorini.

Stando a un documento presentato dall’Ufficio parlamentare di bilancio, sugli asili nido “emerge una spiccata disomogeneità territoriale del beneficio attualmente erogato”, sia con riferimento “al tasso di copertura del bonus rispetto ai bambini minori di tre anni residenti”, sia per quanto riguarda “l’importo del bonus erogato”.

Si passa infatti “dal massimo di copertura del 29% in Valle d’Aosta al livello minimo dell’11% in Campania e Calabria e da una erogazione massima di 651 euro per utente nelle Marche a una erogazione minima di 426 euro sempre in Campania”, continua l’Upb.

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Categories: Politica