Gli americani sono sempre ansiosi di sapere cosa si pensa di loro nel resto del mondo e l’ultimo sondaggio condotto dal Pew Research Center di Washington riserva loro non poche sorprese, non sempre gradite. Gli analisti del noto think-tank hanno intervistato nell’arco di cinque mesi, 48mila persone, appartenenti a 44 differenti Paesi, cercando di determinare l’indice di gradimento di cui godono gli Stati Uniti e mettendolo a confronto con quello ottenuto dalla grande rivale, la Cina. In Asia gli Stati Uniti godono di grande popolarità: delle undici nazioni asiatiche che hanno partecipato all’indagine, infatti, ben otto hanno scelto lo “zio Sam” come alleato più importante. Tra questi, l’opinione pubblica più filo-americana la troviamo nelle Filippine (83%), in Corea del Sud (68%) e in Giappone (62%). Persino il Vietnam, con i sette miliardi di bombe rovesciate sul proprio territorio dagli americani durante la guerra, ha indicato negli Stati Uniti il Paese con il quale è preferibile stringere alleanza. L’isolamento cinese può in parte dipendere dalla politica un po’ da “bullo” che recentemente la Cina ha intrapreso nel Pacifico (si vedano le dispute territoriali con Giappone, Filippine e Sudcorea), atteggiamento che le ha alienato molti consensi, spingendo parecchi Paesi dell’area nel caldo abbraccio degli Stati Uniti. L’opinione pubblica delle otto nazioni asiatiche che hanno “votato” l’alleanza con gli Stati Uniti individua nella Cina una minaccia concreta e ritiene probabile un prossimo conflitto militare; di qui lo spostamento nell’orbita statunitense. E i cinesi? Quale Paese hanno indicato come “migliore amico”? La domanda, se ci si riflette un attimo, prevede una sola risposta: la Russia, nemico storico della prima potenza occidentale. Non che i rapporti tra Cina e Russia siano sempre stati limpidi, basti ricordare le dispute sui confini negli anni Sessanta. Più che amici, insomma, bisognerebbe definirli, come ha fatto l’«Economist», “frenemies”, crasi tra ‘friend’ ed ‘enemy’. Dove invece la Cina va forte e gli Stati Uniti colano a picco è il Medio Oriente, e questo nonostante la repressione messa in atto da Pechino nei confronti delle minoranze musulmane che vivono in territorio cinese. Giocano a favore della Cina, oltre al tradizionale sentimento anti-americano legato al conflitto israelo-palestinese, i legami economici stretti dal “Celeste Impero” con vari Paesi mediorientali e una politica di non interferenza per quanto riguarda gli affari interni dei singoli Stati (della serie: “io non vi dico come dovete governare i vostri Paesi, ma voi non venite a dirmi come devo governare il mio”). C’è poi una nazione che si distingue su tutte le altre e i cui esiti del sondaggio lasciano sconcertati: è l’Indonesia; i suoi cittadini considerano gli Stati Uniti allo stesso tempo il loro migliore alleato e la loro peggiore minaccia.