L’ennesimo record dello S&P500 di ieri (così come del Dax tedesco) ha innescato qualche slancio iniziale sui mercati asiatici, ma l’indice regionale MSCI Asia Pacific si è presto raffreddato: Il Topix a Tokyo, dopo essere salito dell’1,1% segna (alle 14.30 giapponesi) un modesto +0,1%.
La revisione verso l’alto della crescita mondiale (prima dalla World Bank e fra poco dal Fmi) sta confortando i mercati e il dollaro si è rafforzato sia contro yen (104,7) che contro euro (1,362).
Il dollaro australiano (che, a dispetto della stazza modesta dell’economia, è la quinta valuta più trattata sui mercati valutari mondiali) è scivolato bruscamente a 0,88 contro dollaro: gli occupati a dicembre sono diminuiti (contro attese di un modesto aumento) e si sono rafforzate le aspettative per un altro taglio dei tassi-guida.
Il prezzo del petrolio, sensibile alla crescita dell’economia reale, è salito a oltre 94 $/b (WTI – Brent a 106.8). Il metallo giallo, dopo l’assalto a quota 1250, segna 1241 $/oncia.
