L’ottimismo è tornato sui mercati dopo le esternazioni della Fed e la forte chiusura di Wall Street si è riverberata in Asia. Il dollaro si è rafforzato über alles e ha di nuovo superato quota 119 contro yen, mentre l’euro scende sotto quota 1,23. Il Nikkei sale più del 2%, mentre in Cina il CSI300 Shanghai-Shenzen a metà giornata scende di poco, dopo il lungo rally delle due ultime settimane.
L’indice regionale MSCI Asia Pacific, dopo essere salito ieri dello 0,7% sta mettendo a segno oggi un ulteriore +1,7%. Il rally deve qualcosa anche alle rassicurazioni (obbligate) di Putin sul fatto che la Russia è abbastanza ben dotata (di riserve) per sostenere la crisi da petrolio debole. Il greggio continua a essere vicino ai minimi, con un prezzo di 54,6 $/b (WTI; 59,4 il Brent). Il metallo giallo è poco variato, appena sotto quota 1200 $/oncia. Il rublo è anch’esso stabile rispetto a ieri, a 60,4 contro dollaro. Stabili i futures azionari sullo S&P500.