Il consolidamento dei mercati azionari americani è stato favorito dai buoni dati congiunturali – un balzo del Pmi manifatturiero e un aumento delle spese per costruzioni – e ha incoraggiato i mercati asiatici. Anche in Asia le statistiche dell’economia reale hanno portato buone notizie, dagli indici Pmi dei servizi in Cina al Pmi composito in Giappone (manifatturiero e servizi), ambedue in crescita. Così, l’indice MSCI Asia Pacific sta salendo dello 0,6% e Tokyo, spinta da uno yen che ha varcato la soglia dei 105 contro dollaro (il livello più deprezzato da inizio anno), sale dello 0,9%.
Il dollaro guadagna verso quasi tutte le monete, ma rimane sui livelli di ieri (1,312) contro l’euro. La divaricazione degli andamenti fra un’economia americana in espansione e un’economia europea stagnante favorisce il biglietto verde. L’oro e il petrolio, che avevano finito la giornata di ieri con nette perdite, si risollevano solo di poco, e quotano 1267 $/oncia per il metallo giallo e 93,2 per l’”oro nero” (100,7 il Brent). Leggermente positivi i futures azionari sulle due sponde dell’Atlantico.