I mercati asiatici hanno limato le perdite grazie a un dato positivo preliminare sulla produzione industriale cinese risultato migliore del previsto. Questa notizia ha aiutato a temperare le preoccupazioni a seguito del declino dell’azionario Usa e a contenere le perdite. I prezzi del petrolio sono continuati a scendere (-0,4%), mentre il dollaro neozelandese si indeboliva (-1,1% sul dollaro Usa) a causa di un rallentamento dell’inflazione maggiore del previsto. L’indice MSCI Asia Pacific perdeva lo 0,4% alle 11:25 del mattino a Tokyo,dopo essere salito ieri al livello della migliore chiusura dallo scorso 9 ottobre.
I dati sulla manifattura cinese ed europea sono attesi in giornata. Gli investitori cercano indizi tra i dati economici per stabilire il livello di salute del’economia globale. L’indice Hang Seng di Hong Kong scivolava in mattinata dello 0,3 per cento.
“Stiamo vivendo un periodo di volatilita’ che non sperimentavano da almeno un anno e mezzo. Nel futuro immediato, anche nel caso di mercati in crescita, continueremo a vedere volatilita’ nell’azionario” commenta Donald Williams, chief investment officer di Platypus Asset Management da Sydney. Il problema del petrolio “e’ sul fronte dell’offerta, ma allo stesso tempo l’economia europea si e’ indebolita e la domanda non e’ cosi’ forte come sei mesi fa”. L’indice azionario dell’Asia-Pacifico e’ caduto del 2,4% dall’inizio di quest’anno.
Allegati: L’articolo di Bloomberg