La Banca del Giappone lascia invariata la politica monetaria, alimentando le vendite sui mercati asiatici. Con 8 voti contro 1, l’istituto centrale ha confermato non solo i tassi, ma anche il piano di incremento della base monetaria di 80 trilioni di yen all’anno.
La BoJ ha anche rilevato che, mentre l’economia giapponese prosegue nella ripresa, le esportazioni e la produzione crescono lentamente, soprattutto a causa del rallentamento delle economie emergenti.
Malgrado le aspettative di inflazione appaiano in rialzo nel lungo termine, “nel periodo recente – avverte la Banca centrale – si sono indebolite”. Ad oggi, il tasso annuo della crescita dei prezzi si aggira intorno allo zero.
Le mosse della Bank of Japan hanno causato un apprezzamento dello yen, penalizzando soprattutto i titoli legati all’export. L’indice Nikkei della Borsa di Tokyo, dopo esser sceso in ribasso di oltre l’1% in seguito all’annuncio della BoJ, ha chiuso le contrattazioni con una flessione dello 0,7%. Il più ampio indice Topix ha ceduto lo 0,6%.
Bene invece Seul, che sale dello 0,33%, mentre Taiwan arretra dell’1,56%. A due velocità le Borse cinesi, con Shanghai che avanza timidamente dello 0,17% e Shenzhen che cede lo 0,93%.
Negative anche le altre piazze asiatiche, che chiuderanno più tardi le rispettive sedute: Hong Kong -1,05%, Jakarta -0,51%, Bangkok -0,67%, Kuala Lumpur -0,43%, e Singapore -0,12%.
