Tiffany & Co ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale con un incremento degli utili del 26% grazie alla sua sempre maggiore presenza internazionale e alla forte crescita nei mercati emergenti. Il titolo ha risposto salendo a 76.03 dollari a Wall Street. Le stime per l’esercizio in corso sono state riviste al rialzo. La crescita sul fronte delle vendite è stata forte in tutti i continenti, con in testa Asia-Pacific (+37%), seguita da Europa (+25%) e America (+19%). Anche in Giappone, dove lo scorso trimestre i negozi hanno scontato un periodo di chiusura forzata provocato al terremoto, c’è stata una crescita (+7%) benché più modesta che altrove. Il grosso degli utili è stato realizzato grazie alla crescente propensione alla spesa della clientela di fascia alta, mentre i prodotti in argento dai prezzi più abbordabili, complici le difficoltà attraversate dai ceti medi negli Stati Uniti, si sono misurarsi con un clima meno euforico e destinato a perdurare. Il colosso della gioielleria ha realizzato nei primi tre mesi del proprio esercizio un utile per azione di 0,63 dollari. Tiffany prevede per l’intero esercizio un aumento delle vendite del 15-17% e ha alzato le previsioni di utile per azione di 10 centesimi a 3,45-3,55 dollari.